Tremila abruzzesi in piazza a Roma con la Cgil Sul palco anche una precaria aquilana / Video

Tanti cittadini, studenti, precari e pensionati della nostra regione sul parterre in erba davanti al palco di San Giovanni tra fischietti, striscioni e bandiere

ROMA. "Il governo non ascolta i precari, men che meno i precari del pubblico impiego. Veniamo descritti come fannulloni e raccomandati, in realtà siamo soltanto lavoratori, spesso sottopagati e demansionati”. A dirlo è Federica Benedetti, lavoratrice precaria del Centro per l’impiego dell’Aquila, della Fp Cgil aquilana, parlando dal palco di piazza San Giovanni nel corso della manifestazione nazionale Cgil a Roma. Benedetti, 40 anni e mamma di due figli di 12 anni, è precaria da 10 dieci anni.

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Insieme a lei, sul parterre in erba davanti al palco, tra fischietti, striscioni e bandiere della Cgil erano presenti oltre 3mila abruzzesi. Tante le adesioni dalla nostra regione alla manifestazione nazionale a Roma. Cittadini, studenti, precari, pensionati. Testimonianze di una regione che fa i conti con la crisi. “Sono figlia della cosiddetta ‘riforma Biagi’, che ci ha reso solo più deboli, precari nel lavoro e nella vita, e dopo tanti anni mi ritrovo ancora nello stesso punto”, dice Federica davanti a loro e a circa un milione di altre persone.

Secondo la lavoratrice del Centro per l’impiego, l’Italia “ha bisogno di prospettiva, e Renzi deve dirci come dare prospettiva ai precari”. Benedetti ha anche ricordato la situazione dell’Aquila, ancora segnata dal terremoto del 2009, per la quale “servono risorse e serve dare continuità di attuazione ai tanti strumenti finora messi in campo”. "Migliaia di volte ho sentito pronunciare la parola crisi", ha detto poi riferendosi alle rifome sulle quali sta lavorando il governo Renzi, prima fra tutte quella dellavoro, "e mi sembra moda rispondervi con parole tagli, riforma, che è quella che mi spaventa di più, perché ha cambiato significato e vuol dire, oggi, porre rimedio ai danni provocati dalle riforme precedenti".

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