PESCARA

Truffa del resort, 5 anni a due promotori finanziari

L'inchiesta sulla realizzazione di un complesso turistico a Santo Domingo e in Belize. L’accusa: 18 milioni presi per un paradiso mai realizzato

PESCARA . Hanno chiesto di patteggiare la pena, quattro degli indagati nell’ambito dell’indagine sulla maxi truffa internazionale scoperta dalla Guardia di finanza di Varese sulla realizzazione di un complesso turistico alberghiero extra lusso “8 stelle”, Puerto Azul, annunciata prima a Santo Domingo e poi in Belize.
Due di loro sono i pescaresi, entrambi promotori finanziari, gli altri sono D.G. accusato di essere a capo dell’organizzazione, e C.B., un altro promotore finanziario. Per loro e per altre tre persone l’arresto è scattato a gennaio, quando sono stati eseguiti dalle Fiamme gialle anche sequestri di immobili e disponibilità finanziarie a carico degli indagati. Ora i quattro sono ai domiciliari e il 4 luglio compariranno davanti al giudice per l’udienza preliminari, al Tribunale di Busto Arsizio.
L’indagine ha consentito di scoprire l’esistenza di una associazione per delinquere radicata in parte in Italia e in parte fuori, finalizzata alla commissione di una serie di reati. Dal 2008 il corposo gruppo di collaboratori avrebbe raccolto oltre 18 milioni di euro, attraverso i risparmiatori, per destinarli alla realizzazione del resort extralusso nell’area caraibica ma l’intervento non è neppure iniziato, fino ad ora. E oltre a non essere stato costruito alcun resort, non esisterebbero neppure i titoli di proprietà dei terreni sulle isole da sogno di cui si propagandava, né permessi, concessioni e autorizzazioni ambientali.
Tutto fittizio, per l’accusa, che parla anche di contrattualistica con contenuti mendaci e clausole ingannevoli e della illusoria prospettazione di ingenti guadagni finanziari sul capitale investito derivanti dalla futura messa a reddito delle ville. Tra l’altro, per far apparire l’operazione credibile, sono stati utilizzati strumenti pubblicitari ingannevoli, coinvolgendo star del cinema del calibro di Andrea Bocelli, John Travolta, Kelly Preston, che però erano all’oscuro della presunta truffa. Per quanto riguarda la posizione dei due pescaresi, sarebbero stati incaricati da Giannini di procacciare clientela in favore del progetto Puerto Azul, e alcuni clienti dei due sarebbero stati indotti, con artifici e raggiri, a investire nel progetto in violazione del mandato presso la Banca Fideuram, per cui lavoravano all’epoca. L’istituto di credito è stato anche chiamato in causa dall’avvocato di una delle vittime. Sarebbe stata usata, sempre per l’accusa, contrattualistica fraudolenta, ingannevole e rappresentante una situazione esteriore difforme dalla realtà, in relazione al progetto del resort, e sarebbe avvenuta una sistematica e continuativa distrazione di portafogli dei clienti presso la banca, dirottando le provviste verso conti esteri. In questo modo sarebbero stati raggirati i clienti, la banca mandante e l’autorità di vigilanza. I clienti finiti in questa trappola, tra cui anche alcuni pescaresi che hanno sporto denuncia, non avrebbero ricevuto i contratti relativi agli strumenti finanziari venduti o si sono sentiti dichiarare il falso sui rendimenti e sulla scadenza delle cedole quando hanno ricevuto la proposta sugli strumenti finanziari.
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