Udc, stop alla crisi ma ora spunta il nodo delle deleghe

PESCARA. «Siamo arrivati a una ricomposizione della maggioranza, puntando soprattutto sull’accorpamento delle deleghe economiche». Con queste parole il capogruppo dell’Udc Vincenzo Dogali ha...

PESCARA. «Siamo arrivati a una ricomposizione della maggioranza, puntando soprattutto sull’accorpamento delle deleghe economiche». Con queste parole il capogruppo dell’Udc Vincenzo Dogali ha annunciato ieri la fine dell’ennesima crisi politica aperta, appena due settimane fa, dal suo partito. La sostituzione dell’assessore Vincenzo Serraiocco, accusato di non aver rispettato gli ordini del gruppo consiliare, con Antonio D’Intino è stata determinante per ricucire lo strappo all’interno della maggioranza. Ma non è stato l’unico risultato raggiunto dai centristi. L’Udc è riuscita ad imporre al Pdl l’accorpamento delle deleghe economiche al bilancio e ai tributi, ora in mano a due assessori distinti. Inoltre, ha chiesto ed ottenuto la costituzione di una cabina di regia, guidata dai capigruppo dei tre partiti di maggioranza, per avere un controllo sulle decisioni assunte dall’amministrazione comunale.

Insomma, una sorta di commissariamento della giunta cui Mascia è stato costretto a sottostare per garantirsi il sostegno dell’Udc in consiglio comunale. Sostegno che, tuttavia, ieri non è servito a molto, visto che le assenze nel Pdl sono state determinanti per il mancato raggiungimento del quorum in aula durante la votazione della delibera su Pescara parcheggi.

Sempre ieri, nelle stesse ore della seduta del consiglio, è stata formalizzata dal sindaco la nomina del nuovo assessore in quota Udc Antonio D’Intino. Per ora, avrà le stesse deleghe lasciate in consegna da Serraiocco, che si è dimesso in seguito alla decisione del suo partito di sfiduciarlo per non aver rispettato l’ordine di abbandonare la giunta durante la crisi politica. E Serraiocco ha già maturato vendetta. «Non c’è mai stata», ha detto, «una delibera degli organi di partito sul ritiro della delegazione Udc dalla giunta. Il partito non è stato mai coinvolto nelle decisioni del gruppo consiliare, così come la direzione provinciale e nessun altro organo legittimamente eletto». «Con il mio avvocato», ha concluso l’ex assessore, «ho scritto una memoria su quanto accaduto, credo che il mio sia solo un arrivederci».

Intanto, Mascia ha rinviato a dopo le feste qualsiasi decisione sul rimpasto delle deleghe in giunta.(a.ben.)

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