opera da 35 milioni

Un nuovo porto per 650 barche a Città Sant’Angelo

Società di Torino propone il pontile alla foce del Saline e offre 1,5 milioni per il depuratore. Il Comune pronto ad accettare

SANT’ANGELO. Un porto per 650 barche alla foce del fiume Saline a Città Sant’Angelo. Un avvocato romano, Giovanni Veroni, dirigente della società Prim di Torino, ha presentato il progetto alla Regione Abruzzo per ottenere una concessione demaniale di 50 anni «per la realizzazione e gestione di un porto turistico». La stessa proposta già presentata a Montesilvano nell’era Cordoma e rilanciata, in via riservata, durante il mandato di Di Mattia, si sposta dall’altra parte della foce del fiume guardando ai Grandi alberghi. E l’amministrazione di Città Sant’Angelo ha già benedetto il progetto con la promessa di ricevere in cambio 1,5 milioni di euro di lavori.

Ecco Marchegiani. A curare il progetto preliminare di «un atollo a 800 metri dalla costa» c’è anche Luigi Marchegiani, architetto ed ex capogruppo di Forza Italia a Montesilvano con Cordoma: «Montesilvano ha perso un’occasione», commenta Marchegiani, «e l’ha persa con la giunta Di Mattia quando sono stati creati ostacoli a un progetto già avviato. Così gli investitori, in maggior parte esteri, hanno deciso di puntare da un’altra parte». E non hanno guardato troppo lontano.

Numeri del porto. Il nuovo progetto da 35 milioni di euro, stilato dall’architetto Vittorio Tarizzo, parla di 650 posti per barche da 10-12 metri di lunghezza e un pescaggio di 5 in uno specchio acqueo di 210.541 metri quadrati. Il porto sarebbe collegato alla spiaggia da una pista ciclabile aperta anche a mezzi elettrici. Previsti, a terra, 802 parcheggi su una superficie costruita di 37.247 metri quadrati vicina alla foce.

Progetto pubblico. Per 60 giorni, dal 9 marzo scorso e fino al prossimo 7 maggio, gli atti sono consultabili al dipartimento Trasporti e Turismo della Regione nella sede pescarese di viale Bovio. Un documento della Regione spiega cosa potrebbe accadere in questi due mesi: «Potranno essere presentate eventuali domande in concorrenza» oppure «osservazioni ritenute opportune a tutela di eventuali diritti vantati». Alla scadenza dei 60 giorni, il Comune convocherà la conferenza dei servizi entro un mese: «L’iniziativa privata è pronta, poi, in conferenza dei servizi saranno raccolti i pareri degli enti. Di certo c’è», dice Marchegiani, «che i tempi del cantiere sono stretti: 18 mesi appena perché la quasi totalità dei lavori avverrà dal mare. Sarà un’opera a impatto zero con banchine galleggianti».

Sì del Comune. Il porto turistico ha già ricevuto il via libera del Comune che, dopo 50 anni di gestione alla Prim, ne diventerebbe titolare: «È un’iniziativa di privati che potrebbe essere una buona notizia per Città Sant’Angelo perché porterebbe ricchezza e opere a difesa della costa», dice il sindaco Pd Gabriele Florindi, «in cambio del porto turistico ho chiesto ai privati un’opera importante per il nostro territorio e cioè il potenziamento della condotta a mare del depuratore di Montesilvano».

Patto da 2 milioni. Tra la Prim e il Comune è stata già sottoscritta una convenzione: al Comune dovrebbero andare 2 milioni di euro e, di questi, 1,5 sarebbero utilizzati per il potenziamento del depuratore. Gli altri 500 mila sarebbero il prezzo di acquisto di un’area vicina al porto per i parcheggi. Per il sindaco, il porto turistico «è un’opera eccezionale che offre tantissimi ritorni. A livello estetico è accattivante e poi rispetta la natura».

«Opera eccezionale». Anche l’assessore all’Urbanistica Mirco Collevecchio è certo: «Sarebbe fantastico», dice, «speriamo di riuscire a trovare i finanziatori per un’opera mastodontica in grado di rilanciare il turismo nella zona e proteggere la nostra costa dall’erosione. Banchine galleggianti, energia eolica e una pista ciclabile: sarebbe bello». La stessa struttura concepita per Montesilvano è stata ripresentata a Città Sant’Angelo con delle modifiche: «Si tratta di un’opera più leggera», dice Collevecchio. È sparito il teatro e i parcheggi sono sulla terraferma con un costo ridotto di 15 milioni di euro. «Per noi», conclude l’assessore, «è un’opera eccezionale che offre tantissimi ritorni. Esteticamente è bello e rispetta la natura ed è fatto in materiale ecocompatibile. Stiamo facendo di tutto per contenere l’erosione e questo intervento ci consentirà addirittura di recuperare una spiaggia nella zona. Inoltre, la vasta area privata vicina, nei pressi dell’ex camping, che attualmente è abbandonata, sarà riqualificata».

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