Usa foto di Mao e Melania Rea per fare le truffe su Internet

Promoter di Popoli realizza documenti falsi per comprare telefonini con le identità degli altri e poi rivenderli su Ebay a 500 euro: scoperto dalla polizia dopo le querele di decine di raggirati

PESCARA. Faceva le visure alla Camera di commercio per mettere le mani sui dati anagrafici di persone e aziende. Poi, scaricava da Internet modelli di documenti vuoti e inventava nuove identità per mettere a segno truffe con gli Iphone 5 e i Samsung S5 da rivendere a 500 euro. Usava i nomi, i cognomi e le date di nascita veri e poi ci incollava sopra foto generiche pescate a caso su Internet. Ma in un caso è spuntato anche che il dittatore cinese Mao Tse Tung, morto il 9 settembre 1976, è un cinese di 56 anni, professione commerciante, residente a Pescara, in via dell’Emigrante: la carta d’identità, falsa, dice anche che ha i capelli castani scuro, gli occhi verdi e nessun segno particolare. In un altro caso – definito «spregevole» dalla squadra mobile – c’è la foto di Melania Rea, la donna uccisa il 18 aprile del 2011 nel bosco di Ripe di Civitella: secondo la carta d’identità contraffatta, Melania sarebbe nata a Sulmona nel 1954, sarebbe sposata e residente in via Monte Sirente.

P.T., 35 anni, residente a Popoli e promoter di una compagnia telefonica in un’attività di Pescara, non è un truffatore improvvisato: è un «seriale», per la polizia. A una prima indagine per truffa, adesso, abbina anche la denuncia della squadra mobile. La truffa del promoter mirava a stipulare, con una compagnia telefonica, contratti di acquisto di smartphone che si faceva recapitare a casa e poi rivendeva: infatti, se gli indirizzi erano legati a persone reali, P.T., fornendo un proprio recapito telefonico, riusciva a dirottare le spedizioni dei corrieri. La squadra mobile si è attivata dopo aver ricevuto una decina di querele da parte di cittadini che non avevamo comprato cellulari ma che erano stati contattati dalla compagnia telefonica per i pagamenti e avevano ricevuto le fatture. Dopo le querele, la Mobile, guidata da Pierfrancesco Muriana, ha fatto una perquisizione in casa del promoter, sequestrato i computer, un tablet e un telefono Blackberry: da qui sono spuntati i documenti falsi. Una marea di carte d’identità contraffatte tanto che, per gli investigatori, è «fondato» il sospetto che in molti non abbiano denunciato, considerato che, nei computer sequestrati, un perito informatico ha reperito centinaia di file contenenti le riproduzioni di altrettanti falsi documenti di identità.

Secondo le indagini della polizia, P.T. rivendeva i telefonini su Ebay intorno a 500 euro. In un caso, il promoter ha piazzato i telefoni nuovi anche a un negozio di telefonia: in base alle indagini, non è stato direttamente lui a presentarsi al negozio anche se i documenti della vendita sono stati trovati nei suoi computer. Il passo successivo dell’indagine potrebbe riguardare la presunta rete di complici intorno al promoter: qualcuno potrebbe appoggiarlo, è la tesi della polizia.

Oltre a Mao Tse Tung e Melania Rea, c’è un altro caso definito «curioso»: è quello del titolare di una nota agenzia di pompe funebri di Pescara il cui nome è stato associato al volto di un cancelliere del tribunale di Padova.

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