Vaiolo delle scimmie, attivata la Regione

Quarantena e tracciamento, farmaci e vaccino: in una circolare le indicazioni del ministero
PESCARA. Soltanto 68 i casi in Europa, una decina nel nostro Paese – senza decessi – e nessuno in regione, ma l’Italia e l’Abruzzo si preparano all’eventualità di una diffusione del vaiolo delle scimmie. Ieri, infatti, il ministero della Salute ha inviato una circolare alle Regioni che fa chiarezza sulla malattia e attiva la gestione dei casi – dal trattamento con farmaci al tracciamento dei contagi – ma anche il sistema di prevenzione, parlando chiaramente di ipotesi vaccino per il personale sanitario e di quarantena.
COME E QUANTO SI TRASMETTE
La trasmissione tra umani, ricorda la circolare, «avviene attraverso il contatto stretto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, nonché attraverso droplet in caso di contatto prolungato faccia a faccia. Inoltre, il virus può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, il contatto di mucose o cute non intatta con lesioni esantematiche aperte o con oggetti contaminati come fomiti o indumenti». Quindi «si considera che la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso un contatto stretto, ad esempio durante le attività sessuali, è considerata alta». Per quanto riguarda la trasmissibilità del virus agli animali domestici «attualmente si conosce poco sull’idoneità delle specie animali europee peri-domestiche a fungere da ospite per il virus. Tuttavia, si sospetta che i roditori, e in particolare le specie della famiglia degli Sciuridae (scoiattoli), siano ospiti idonei, più dell’uomo, e la trasmissione dall’uomo agli animali (da compagnia) è quindi teoricamente possibile».
IPOTESI VACCINO
Poi sulla prevenzione: «La vaccinazione post-esposizione, idealmente entro 4 giorni dall’esposizione può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio».
FARMACI ANTIVIRALI
La circolare continua sui farmaci: «L’adozione di contromisure di tipo medico farmacologico, inclusi specifici antivirali, può essere presa in considerazione nell’ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o che possono essere a rischio di scarsi risultati».
QUARANTENA E PRECAUZIONI
Sull’isolamento la circolare precisa che «in specifici contesti ambientali ed epidemiologici potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie». La circolare indica, poi, che i contatti asintomatici «non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza». Specifica, inoltre, che i contatti «devono essere monitorati almeno per 21 giorni dall’ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. I sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, eruzione cutanea e linfoadenopatia. Durante la sorveglianza i contatti di un caso devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni».
IL TRACCIAMENTO
Nella ricerca dei contatti, si precisa, «vanno considerati diversi contesti, tra cui famiglia, posto di lavoro, scuola, contatti sessuali, assistenza sanitaria, trasporti, sport, incontri sociali e qualsiasi altra interazione ricordata».(l.t.)