Viale Bovio, il palazzo dimenticato

Sgomberato un anno e mezzo fa, adesso è in abbandono. L'ira dei vicini

PESCARA. Le transenne stanno lì da un anno e mezzo. Sono il triste e indesiderato arredo urbano all'incrocio tra viale Bovio e via Muzii, zona con un forte traffico di macchine e pedoni anche per la presenza del conservatorio. La data da ricordare è il 7 ottobre 2009, quando c'è stato lo sgombero d'urgenza dei locali commerciali al piano terra: il palazzo, con l'ingresso al civico 74 di viale Giovanni Bovio, era diventato un pericolo per la salute pubblica.

Non lo è più? La situazione presenta ancora fortissime criticità, come si evince da una relazione di perizia tecnica, ma il procedimento penale è stato archiviato. Gli esposti-denuncia dei condomini del palazzo confinante, esasperati dalla bruttura e dal pessimo odore, tengono alta l'attenzione sul problema. Le loro ansie sono giustificate: a nessuno fa piacere vivere a fianco di un palazzo abbandonato, transennato e alla mercè di animali e, magari, anche di sbandati.

L'immobile risulta avere più proprietari, tutti residenti fuori città e - lo dicono i fatti - nessuno intenzionato a investire soldi per percorrere una delle opzioni indicate dall'architetto N.C., incaricato della perizia proprio dai condomini di viale Bovio 74, tramite l'amministratore pro-tempore F.M.S.. Abbattere e ricostruire oppure consolidare strutturalmente: sono queste le indicazioni sulla perizia giurata. «Si ritiene che il fabbricato sia staticamente stabile e sicuro e che sia stata eliminata ogni fonte di pericolo», ha scritto il perito il 12 gennaio 2010. «In ogni caso, si raccomanda alla proprietà di monitorare periodicamente il fabbricato dal punto di vista statico e igienico, nelle more di un intervento definitivo da attuarsi con una delle modalità indicate al punto 3». Punto che riguarda il consolidamento, dove si richiama la nuova normativa antisismica, si pongono dubbi sulla tenuta delle fondazioni e viene evidenziata la necessità di demolire e ricostruire completamente il tetto.

Uno dei punti più interessanti della perizia è lo stretto parere tecnico dell'architetto: «La demolizione, con ricostruzione, alla luce di motivazioni legate alla sicurezza, appare senz'altro preferibile».

L'ordinanza di sgombero è stata firmata dal sindaco Luigi Albore Mascia il 22 settembre 2009. La situazione di degrado del palazzo e dell'incrocio tra viale Bovio e via Muzii, a un anno e mezzo da quella data, è sotto gli occhi di tutti. Per quanto riguarda la pericolosità eliminata, conviene incrociare le dita.

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