Vino, danni a 15mila aziende La svolta arriva dalle banche
Lettera dell’Abi invita gli istituti di credito a sospendere per un anno le rate dei mutui
L’AQUILA. La sospensione per un anno della quota capitale delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti in scadenza nel 2024: la svolta per sostenere la ripresa di 15mila aziende vitivinicole colpite da maltempo e peronospora arriva dalle banche.
I numeri sono choc. Il settore vitivinicolo abruzzese ha subito perdite accertate, tra maggio e luglio 2023, di 210.379.600 euro. La mappa dei risarcimenti all’agricoltura coinvolge 129 comuni d’Abruzzo, tra cui tre capoluoghi di province: Chieti, Pescara e Teramo. Le località nel Chietino sono 67, nel Pescarese 28, nel Teramano 25 e 9 nell’Aquilano. La perdita di prodotto è di 2,7 milioni di quintali d’uva, pari a 2 milioni di ettolitri di vino che in termini di imbottigliato equivalgono a 260 milioni di pezzi. L'Abruzzo, si diceva, conta più di 15.000 aziende per 32.500 ettari coltivati a vitigni. Per contribuire alla ripresa della normale attività azienda, il mondo bancario ha dato la propria disponibilità.
Così è emerso da un nuovo incontro all’Aquila tra la presidente della Commissione regionale Abi Abruzzo, Valeria Nina Franceschini, la Regione (l’assessore Emanuele Imprudente e la direttrice del dipartimento Agricoltura, Elena Sico) e la vasta platea dei portatori di interesse tra cui Alessandro Nicodemi (Consorzio di tutela dei vini d’Abruzzo), Antonio Marascia (Confcooperative Abruzzo), Franco D’Eusanio (Liberi Agricoltori), Mauro Lovato (Confagricoltura), Leo Spina (Copagri) e rappresentanti di Coldiretti e Cia.
La Presidente di Abi Abruzzo, Franceschini, ha garantito la massima disponibilità che si è concretizzata con una lettera circolare inviata alle Direzioni generali delle banche che operano in Abruzzo. Il documento comincia con un cordiale «Cari colleghi». Quindi fa una premessa: «Negli ultimi mesi, la Commissione regionale Abi dell’Abruzzo è stata interessata più volte dalla Regione e dalle associazioni imprenditoriali di rappresentanza sulla crisi del settore agricolo, a seguito degli eventi calamitosi dello scorso anno e dell’infezione da peronospora che ha danneggiato gravemente il comparto vitivinicolo. In particolare, Regione e associazioni sottolineano l’opportunità che le banche sostengano le imprese nell’attuale congiuntura negativa con misure di facilitazione nel rimborso dei finanziamenti, come la moratoria del pagamento delle rate».
Ed ecco in anteprima il piano degli aiuti: «Al riguardo, si invitano le banche a considerare con particolare attenzione le domande di sospensione del rimborso dei finanziamenti presentate dalle imprese, provvedendo alla concessione della facilitazione richiesta, ove tale iniziativa possa contribuire alla ripresa della normale attività aziendale e non abbia controindicazioni (in termini di maggiore difficoltà di accesso al credito per l’impresa) alla luce delle attuali disposizioni di vigilanza bancaria in materia di misure di concessione». Che, in parole semplici, sta a significare l’esclusione dal beneficio delle aziende agricole decotte. Andiamo avanti. «Si invitano inoltre le banche a procedere, su richiesta dell’impresa, alla sospensione per un anno della quota capitale delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale in scadenza nell’anno 2024, secondo quanto previsto dall’articolo 1 del decreto legge 15 maggio 2024, numero 63», cioè il cosiddetto Dl Agricoltura che recita: «Al fine di contenere le congiunture avverse derivanti dal conflitto russo-ucraino, ivi incluso l'approvvigionamento delle materie prime agricole e di quelle funzionali all'esercizio delle attività di produzione primaria, nonché di garantire il sostegno alle filiere produttive, in particolare al settore cerealicolo, al settore vitivinicolo, al settore florovivaistico e a quello della pesca e dell'acquacoltura, sono realizzati gli interventi urgenti di cui ai seguenti commi…». Quindi l’Abi esclude il ricorso ad un’altra modalità di aiuti, perorata dalle associazioni di categoria e prevista da un decreto legislativo, il 102 del 2004, per favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole colpite da calamità o avversità eccezionali.
Ma nel contempo l’Associazione bancaria italiana fornisce un’ulteriore copertura: «Al fine di favorire tale soluzione, Ismea e il Mediocredito Centrale, in qualità di soggetto gestore del Fondo di garanzia per le Pmi, hanno confermato che, nel caso la moratoria attraverso il Dl Agricoltura sia realizzata con la traslazione in avanti del piano di ammortamento come sopra indicato, la garanzia da essi prestata potrà essere allungata a copertura del periodo aggiuntivo di rimborso del finanziamento».
La lettera termina con una raccomandazione finale alle banche: «Nella certezza che le indicazioni sopra riportate saranno tenute nella debita considerazione da parte delle banche in indirizzo, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti». Firmato: Valeria Nina Franceschini, presidente della Commissione regionale Abi dell’Abruzzo. Ma l’ultima parola passa agli istituti di credito abruzzesi.
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