Violenza sulla riviera pescarese, il racconto choc del 19enne: «Io, picchiato a calci e pugni in discoteca»

Il giovane si stava divertendo con i suoi amici, poi l’aggressione. Oggi parte la denuncia
PECARA. «Mi ha gettato a terra con forza, dopo avermi dato un morso al collo. Anche quando sono svenuto mi ha continuato a riempire di calci e pugni». Una delle prime serate in uno stabilimento lungomare, nella zona di piazza Duca, si trasforma in una scena da arancia meccanica. Il racconto choc di F.F., 19 anni, che venerdì scorso, dopo una giornata di lavoro, si stava divertendo con il suo gruppo di amici. Ma la serata ha preso tutto un altro verso: la musica si blocca, al centro della pista si forma un cerchio, tutti che lo guardano a terra ferito e con i lividi sul volto. Passerà una notte in ospedale per le cure, sorretto dagli amici e dalla madre che oggi, con l’appoggio dell’avvocato Cristina Celentano, sporgerà denuncia ai carabinieri.
LA SERATA INCUBO «Sono ancora pietrificata, poteva accadere di tutto. Oggi i ragazzini girano con coltelli e tirapugni. Sono terrorizzata». Per mamma Morena, quella nei confronti di suo figlio è stata «una cattiveria gratuita. Mio figlio è buono, tutti gli vogliono bene, non è un tipo che provoca gli altri». Sono passate le due e mezza della notte quando il suo telefono squilla: «Mamma, io non ho fatto nulla. Guarda». Segue subito una foto su Whatsapp e la mamma da Montesilvano si precipita davanti allo stabilimento dove il figlio stava passando la serata. Ed è lì che lo trova già disteso sulla barella dell’ambulanza. A raccontare l’accaduto è il figlio, ancora confuso, e sorretto dalle testimonianze degli amici che erano con lui. «Stavamo ballando quando ho incontrato un mio amico e, tra la folla, cercava di avvicinarsi al mio gruppo per salutarmi», racconta il giovane, «tra la folla ha spinto un ragazzo. Ma non è stato fatto apposta. Lui si è subito arrabbiato e il mio amico gli ha chiesto scusa. Così hanno iniziato a discutere. Volevo passare una serata tranquilla, mi sono avvicinato per cercare di concludere la discussione spiegando che non era stato fatto apposta». Ma non si placa: «Lui ci ha detto: “E se non volessi accettare le sue scuse?”. Poi, senza che io che gli avessi fatto nulla, mi ha dato un morso al collo e mi ha gettato a terra». In tutti i modi, gli amici del 19enne hanno cercato di allontanare l’aggressore. «Non si spostava e quando i miei amici hanno cercato di aiutarmi, è arrivato il gruppo dell’aggressore e mi hanno riempito di calci e pugni sul volto e all’addome».
LE FERITE A fermare quel film dell’orrore sono i buttafuori che separano i ragazzi e portano subito il 19enne fuori dal locale, in attesa dell’arrivo della polizia e del 118. In ospedale, i medici evidenziano un «politrauma da riferita aggressione con trauma cranico facciale e frattura ossea del naso», si legge nella diagnosi del Pronto soccorso. Il giovane riporta anche escoriazioni multiple, contusione a torace, addome e collo. La prognosi è di 15 giorni. «Io sono ancora sotto choc», confessa la mamma che ieri ha dovuto riaccompagnare il figlio in ospedale per ulteriori accertamenti al naso, «non è giusto tutto questo, lui non conosceva quei ragazzi. Non ci ha mai parlato. Non si può uscire di casa con l’idea di divertirsi e avere paura di essere aggrediti. Ma poteva andare peggio».