«Voglio risolvere i problemi della città Partirò dai poveri»

MONTESILVANO. Dopo aver ottenuto il 44% delle preferenze al primo turno, il candidato del centrodestra Francesco Maragno è ora pronto ad affrontare l’insindacabile giudizio dei cittadini che...

MONTESILVANO. Dopo aver ottenuto il 44% delle preferenze al primo turno, il candidato del centrodestra Francesco Maragno è ora pronto ad affrontare l’insindacabile giudizio dei cittadini che decideranno se sarà lui il nuovo sindaco di Montesilvano. Finanziere, sposato con Cristina Di Giovanni e padre di due figli, un ricco curriculum formativo e un passato da giocatore di basket, Maragno si racconta a poche ore dal ballottaggio. Stasera, alle 20,30, comizio finale al Teatro del Mare con l’onorevole Maurizio Gasparri. L’orchestra Nico il Rosso allieterà la serata, tra brindisi e stuzzicherie.

Il vantaggio del primo turno la rende sereno?

«Non possiamo cullarci sugli allori, per questo abbiamo continuato a incontrare cittadini, associazioni, a girare per ogni angolo di Montesilvano per spiegare il programma».

L’apparentamento tra il centrosinistra e Attilio Di Mattia e l’incognita pentastellata la preoccupano?

«Credo che l'apparentamento debba preoccupare di più Ruggero e Di Mattia. Le finte schermaglie erano tutta una manfrina per cercare di distogliere i cittadini dai veri problemi interni alla loro coalizione. Nutro invece grande rispetto per l'indipendenza e il consenso ottenuto dai 5 Stelle che hanno annunciato il proprio sostegno alle grandi battaglie per la città».

Perché scegliere il centrodestra?

«Perché abbiamo idee concrete e realizzabili messe nero su bianco nel nostro programma. Abbiamo una visione chiara del futuro di Montesilvano, basata su progetti seri».

Quali sono le sue priorità?

«Al primo posto l'emergenza rifiuti. Dobbiamo intervenire per correggere i disservizi prima che la stagione turistica entri nel vivo. Poi il turismo avviando una destagionalizzazione reale. Sarà un percorso che nel tempo produrrà frutti importanti per l'economia. Inoltre, dobbiamo aumentare il livello di sicurezza. Non è accettabile che in questi ultimi mesi ci siano stati reati in aumento».

Un pregio e un difetto di Lino Ruggero?

«Manca di visione strategica, di progettualità, di quello sguardo al futuro che un sindaco deve avere. L'amministrazione precedente è caduta dopo 20 mesi. In compenso ha gli occhi chiari che a molti possono piacere».

Crede sia un tempo sufficiente per portare a compimento interventi incisivi?

«Due anni sono sufficienti a mettere in campo le linee guida. Di questi mesi targati Ruggero – Di Mattia ricordiamo invece solo gli aumenti record delle tasse per Imu e Tarsu, i bidoni di rifiuti stracolmi, le consulenze da centinaia di migliaia di euro, i viaggi in Finlandia a caccia di turisti e, ciliegina sulla torta, i box del sesso».

Come immagina Montesilvano tra 10 anni?

«Come la città dove mio figlio può trascorrere un pomeriggio con gli amici e dove mia figlia può crescere senza paure. Sogno una Montesilvano accogliente, solidale e viva».

L’ampia coalizione e il peso dei dirigenti possono rappresentare un ostacolo?

«Un sindaco deve essere un leader. Quando il ruolo viene riconosciuto, con la condivisione degli obiettivi, non ci sono mai problemi».

Che ruolo avrebbero le donne nell’amministrazione?

«Di primo piano, lo stesso che hanno sempre avuto nella mia famiglia. Ci sarà una forte componente femminile nella giunta e nelle stesse liste abbiamo cercato di portare una ventata di rinnovamento».

Che programmi ha per Montesilvano Colle, la sua “roccaforte”?

«Vogliamo ripartire dalla vocazione culturale del borgo, fatto già questa estate con eventi dedicati. Tanti si sono riempiti la bocca con la bellezza di questo angolo di paradiso, ma raramente si sono visti gli amministratori al di fuori della campagna elettorale».

E sul piano culturale?

«Dobbiamo puntare sugli eventi per dare a Montesilvano una concreta e riconoscibile identità, sfruttando i poli forti dell'accoglienza, rilanciando la Stella Maris e Villa Delfico. Tra l'altro l'investimento in cultura, nel tempo, è quello a più alto rendimento».

Lei è originario di Matera. Com'è approdato in città?

«Sono giunto per amore di mia moglie e ho scoperto persone straordinarie. Ho girato molto l'Italia, ma vi posso garantire che questa regione ha dei luoghi favolosi».

Come ama trascorrere il suo tempo libero?

«Con la mia famiglia. La mia più grande passione. Del resto tra lavoro e politica il tempo libero non è molto e mi piace dedicare ogni attimo a loro».

Qual è il suo libro preferito? «Scegliere un solo libro diventa difficile. Con due figli piccoli mi sono dedicato alla letteratura per bambini. Un libro che mi è rimasto nel cuore è “La cattedrale del mare”».

Qual è il suo motto?

«La calma è la virtù dei forti mi rappresenta molto bene».

Dove trascorre abitualmente le sue vacanze?

«A Montesilvano e invito i miei amici a visitare l'Abruzzo e i suoi luoghi incantevoli. Il basket lo ha visto giocare al fianco dell’aspirante sindaco di Pescara Marco Alessandrini».

Chi era il migliore tra i due?

«Giocavamo spesso insieme, ma nell'uno contro uno vincevo quasi sempre io».

Come trascorrerebbe il suo primo giorno da sindaco?

«Ho fretta di risolvere nel più breve tempo possibile i problemi di Montesilvano, ma il primo appuntamento sarà con “gli ultimi” di questa città: i più poveri».

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