Bucci, il cavaliere aquilano che incanta tra gli ostacoli 

Da dieci anni vive in Olanda ed è uno dei più esperti nel giro della Nazionale Da Paganica fino ad Eindhoven una carriera ricca di trofei e passione

L’AQUILA. Un aquilano da anni eccellenza nel mondo dei cavalli. Un cavaliere professionista, partito da Paganica fino ad arrivare a Eindhoven, in Olanda, passando per la Nazionale e una carriera piena di medaglie. Si chiama Piergiorgio Bucci, 45 anni, che scalpita come i suoi cavalli in vista della ripresa dell’attività agonistica. Nel frattempo, li cura nel maneggio alle porte di Eindhoven, la città olandese famosa per la squadra di calcio, il Psv, e per la multinazionale Philips. È lì che da dieci anni ha stabilito il suo quartier generale. È lì che progetta un ritorno in grande stile per rimpinguare una bacheca già ricca di trofei.
La storia. Piergiorgio Bucci è nato all’Aquila, dove è rimasto fino a 19 anni quando ha terminato gli studi all’Itis. I nonni sono originari di Paganica e la passione per i cavalli è radicata nel tempo. «In pratica, è nata insieme a me», racconta al telefono. «Vedevo i film western e mi appassionavo a loro. Avevo 10 anni e a Paganica ho cominciato a frequentare il centro ippico Saint Just. Per tanti anni con la sella americana, da western. Più che altro come amatore. Poi, ho iniziato a saltare, a 14-15 anni, e con i miei amici lo facevamo con i cavalli che andavano in passeggiata». È diventato cavaliere professionista a 20 anni, quando è andato via di casa. «Mi sono trasferito a Roma dove c’era il ct della nazionale Duccio Bartalucci. Devo tanto a lui, è stato il primo vero passo della carriera. Poi, sono andato a Milano, a lavorare per un commerciante di cavalli, il più grande Franco Etrea. Lì c’è stato il salto di qualità, perché ho iniziato a fare gare di un certo livello. Campionato italiano e convocazione in Nazionale. Era il 2000. Per un periodo ho avuto come uno sponsor la contessa Maura Da Zara, a Roma. Lei mi ha dato i cavalli con cui ho vinto il campionato italiano e una medaglia in Europa». Dopo una piccola parentesi, a Brescia, dove ho affittato una scuderia vicino al Lago di Garda, dieci anni fa è emigrato in Olanda. «Belgio e Olanda sono le nazioni in cui c’è tutto per l’equitazione», sostiene Bucci. «Sono sempre stato tra gli estimatori di questi cavalieri, era il mio sogno potermi confrontare con loro. Non ho una scuderia mia personale, diciamo che sono in missione. Ce l’ho in affitto; una parte viene gestita dalla proprietà e l’altra dal sottoscritto. E in questo contesto faccio di tutto: commercio, training cavalli e istruttore. Puntiamo sulla valorizzazione dei cavalli». Le Olimpiadi non lo vedranno protagonista. «Purtroppo, c’è un sistema di qualificazione assurdo che ci ha messo fuori causa per Tokyo. Speriamo la prossima».
Le radici. All’Aquila torna appena ha tempo, visto che ci sono i genitori. Il fratello è il suo primo tifoso. «Che cosa mi manca dell’Aquila? Le montagne e le nostre abitudini alimentari. E anche la tranquillità, a casa mia sto da Dio». A Eindhoven ha 12 cavalli in scuderia; ogni concorso ha più categorie a cui abbinare un cavallo e lui li cura e li monta tutti. «Il mio braccio destro è abruzzese, monta e allena i cavalli. Si chiama Gianluca Brugnoli, detto Ciuffo».
La bacheca. Bucci è un ufficiale dell’Arma di cavalleria per meriti sportivi (titolo conferito dal compianto presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi); atleta e istruttore federale dell’equitazione specialista nella disciplina del salto ostacoli. Ha vinto la medaglia di bronzo nel campionato italiano del 2002, la medaglia di bronzo individuale e a squadre nel campionato Mondiale militare del 2005 in Argentina; la medaglia d’argento nel campionato italiano del 2007.
È stato campione italiano assoluto nel 2008, vincitore della Coppa delle Nazioni di Dublino e della Coppa delle Nazioni di Lummen, del Gran Premio di Estoril, della Coppa delle Nazioni di Dublino (due volte 2009 e 2017), della Coppa delle Nazioni di Roma-Piazza di Siena. Con Bruno Chimirri, Lorenzo De Luca e Alberto Zorzi, ha conquistato la Coppa delle Nazioni nel 2017 a Roma in Piazza di Siena riportando il trofeo in Italia dopo 32 anni.
Piergiorgio Bucci ha disputato un campionato mondiale e quattro europei (con un argento in bacheca); ha 29 presenze in Coppa del Mondo e 53 presenze in Nazionale.
In 25 anni di professionismo ha ottenuto ottimi risultati in sella a tanti cavalli. Ma ce n’è solo uno che per lui – a oggi – è ‘Il’ cavallo, il cavallo della vita: Casallo Z. Uno stallone sauro, figlio e nipote di due campioni (il padre è il baio Casall, il nonno materno è il grigio Carthago). Da parecchio tempo non era più entrato in un campo ostacoli e l’ufficializzazione del ritiro dalle gare è stata data il 14 aprile, in pieno lockdown.
@roccocoletti1. ©RIPRODUZIONE RISERVATA