TERAMO

Campitelli: mai più allo stadio dopo gli insulti di sabato 

«I tifosi vogliono che vada via? Saranno accontentati» Il Diavolo deve sfatare il tabù esterno che dura da maggio

TERAMO. Lo striscione esposto sabato in curva e qualche coro poco "carino" da parte di un gruppo di ultrà del Teramo hanno lasciato il segno nell'umore del presidente Luciano Campitelli. Non sembra esserci mai pace in casa biancorossa. La risposta del patron non si è fatta attendere e a Rete 8 ha consegnato il suo sfogo: «Sono molto ferito. Sabato scorso, allo stadio, ho sentito delle parole irripetibili, epiteti vergognosi nei confronti del sottoscritto. In questo modo si offendono anche i miei familiari. Sono stati superati tutti i limiti. Non c’è rispetto. Non c’è educazione. È un gioco al massacro, non andrò mai più allo stadio. I tifosi vogliono che vada via? Nessun problema, saranno accontentati. Quello che è successo sabato», ha aggiunto Campitelli, «offende la mia dignità di uomo. Non lo consento a nessuno. Ho sostenuto grandi sacrifici durante il mercato di gennaio per rinforzare la rosa con elementi di alto livello. Questa è la risposta. I tifosi non mi vedranno più nè in casa nè in trasferta, ma farò di tutto per salvare il Teramo, che considero come un figlio. Non penso più alla costruzione di un progetto. La salute è prioritaria. Voglio ringraziare tutti coloro, e ne sono tanti, che mi vogliono bene. Io faccio calcio con cuore e passione, ma sono molto provato. Ritengo che la mia era sia finita». Parole significative e pesanti, quelle pronunciate ieri dal presidente del Teramo. Si tratta di uno sfogo momentaneo, come è già avvenuto altre volte, o Campitelli darà seguito ai suoi propositi?
Di sicuro i risultati negativi della squadra non stanno contribuendo a far tornare il buon umore al patron e i risultati del campo, di solito, influiscono molto sullo stato d'animo di Campitelli.
Nel frattempo, il Diavolo è atteso sabato sera dalla prima di due trasferte di fila contro la Fermana. I ragazzi di Palladini devono sfatare il tabù esterno (l'ultimo successo lontano dal Bonolis risale al 7 maggio 2017) per abbandonare la zona play out. Si è presentato alla stampa il neo acquisto Andrea Rossi, 31enne terzino ex Pescara. «Chi è arrivato adesso», ha detto Rossi, «deve trasmettere entusiasmo ad un ambiente depresso dopo gli ultimi risultati. Sono reduce da un infortunio che mi ha costretto a stare ai box nella prima parte di stagione a Pescara. Non ho il ritmo partita, ma sto lavorando a pieno regime con il gruppo e gradualmente sarò pronto per giocare. Non ho rimpianti per come si è chiusa la mia esperienza in biancazzurro. Sono felice di essere qui». Il ds Sandro Federico ha aggiunto: «Conosco Rossi dai tempi del Siena e sono convinto che ci darà un grosso contributo. Parliamo di un giocatore che ha sempre giocato in serie A e B e mai in C. Lo aspettiamo. Ora pensiamo a rimetterci in carreggiata già dalla trasferta di Fermo. La classifica è corta, bisogna cambiare nella mentalità».
Gaetano Lombardino
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