PARALIMPIADI

Cerqua, un aquilano angelo custode della stella Bebe Vio 

Il preparatore atletico della schermitrice azzurra: «Per lei questi Giochi olimpici sono un vero miracolo»

L’AQUILA . C’è un aquilano tra i segreti dei successi olimpici di Bebe Vio. Giuseppe Cerqua aquilano doc è il preparatore atletico della portabandiera italiana alle Paralimpiadi di Tokyo, che ha vinto l’oro nel fioretto individuale, bissando il trionfo di Rio 2016 ancora una volta contro la cinese Jingjing Zhou e ieri l’argento nel fioretto a squadra insieme ad Andrea Mogos e Loredana Triglia, sconfitte in finale dalla Cina, ma migliorando comunque il bronzo di Rio. «Abbiamo aspettato tre giorni, ma sono arrivati risultati importanti», commenta Cerqua, stanco ma felice al termine di una giornata ricca di emozioni. «Sono felice perché l’ultimo anno è stato per lei molto difficile e sembrava un miracolo partecipare alle Olimpiadi, vincere due medaglie è davvero un risultato speciale».

Beatrice Vio dopo i successi conseguiti ha dato grande merito al fisioterapista Mauro Pierobon ed al preparatore atletico Giuseppe Cerqua. «Abbiamo un ottimo rapporto professionale e d’amicizia», dice Cerqua dal villaggio olimpico. «È facile crearlo tra persone disponibili. A tavolino abbiamo scelto la strada migliore per lei, i risultati hanno pagato».

Dopo una brillante carriera in prima linea nel rugby con le maglie dell’UR Capitolina, poi in neroverde con L’Aquila, la squadra della sua città, nella stagione 2009/2010, e quindi per tanti anni protagonista con la maglia delle Fiamme Oro in Top 10 (di cui è stato anche capitano), appesi gli scarpini al chiodo Cerqua ha iniziato una nuova carriera da preparatore.
«È nato tutto per caso», ricorda l'ex pilone neroverde classe 1984, «dopo aver smesso di giocare sono rimasto nel centro sportivo della polizia di Stato, ho cominciato come tecnico di palestra ed ho iniziato a seguire un atleta paraolimpico. È piaciuto il mio modo di lavorare e dopo ho seguito altri ragazzi, tra cui tre anni fa Bebe. Quest’anno è stato difficile», continua. «A settembre si è fatta male al gomito, il dolore non passava ed ha scoperto un’infezione che abbiamo preso per tempo. Poi tanto lavoro per preparare al meglio questa Olimpiade, dove ho seguito anche gli altri ragazzi delle Fiamme Oro. Sono felice di fare questo nel gruppo sportivo» A Roma oramai da qualche anno per gli impegni sportivi, Cerqua è molto legato alla sua città dove è nato e cresciuto «Sono nato a L’Aquila, come mia moglie», conferma, «le nostre famiglie, i nonni delle nostre figlie sono a Scoppito, abbiamo tanti amici a L’Aquila e quindi appena riusciamo a liberarci degli impegni lavorativi o delle bambine torniamo volentieri».

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