Crialese: la mia esperienza è al servizio del Pescara

Il terzino è l’equilibratore in difesa e sarà il grande ex lunedì contro il Perugia
PESCARA. La difesa del Pescara si è costruita la sua identità forte. E per il Pescara è una piacevole novità visti i problemi e, soprattutto, i gol subiti negli ultimi anni. Quattro partite giocate e quattro reti al passivo: letti così i numeri potrebbero smentire chi festeggia per la solidità del reparto arretrato, ma sia a Terni (autogol) sia contro la Torres (gol subito al 96°) e, soprattutto, contro la Pianese (infortunio di Pellacani) ci sono stati episodi sfortunati. Quello che non dicono i numeri, ma che evidenziano le prestazioni fatte è che la squadra non concede più palle gol a grappoli e, soprattutto, non si espone più a pericoli continui. Merito delle idee di Baldini, dell'equilibrio trovato e dell’intensità che l’allenatore chiede, ma qualche merito specifico lo ha anche Carlo Crialese. Arrivato in estate dal Crotone, ha dato quell’equilibrio che la gioventù di Moruzzi non riusciva sempre a garantire nell’arco dei 90’. La differenza si è vista già nell’amichevole con il Cerignola e poi in campionato ci sono state tante conferme. «Ma non date il merito a me», ha detto Crialese, «per l’equilibrio che ha trovato questa squadra. Qui c’è un gruppo super con un bravissimo allenatore. Io faccio solo ciò che mi viene chiesto. Una cosa, però, la voglio dire. Con il passare degli anni ho iniziato a capire quando durante la partita è il momento di attaccare e quando, invece, devo restare al mio posto. E questa esperienza la metto al servizio della squadra». Il Pescara dopo quattro giornate è primo in classifica insieme a quella Virtus Entella che sfiderà giovedì in trasferta nel turo infrasettimanale. Prima, però, c’è il Perugia e Crialese al momento non vuole pensare a quello che dice la classifica. «È presto per poterla guardare. Il nostro focus è esclusivamente sulla prossima partita che è difficilissima. Io conosco bene l’ambiente Perugia e guai a non essere al 100%». Carlo Crialese è il grande ex, con gli umbri qualche anno fa e con Caserta in panchina ha vinto il campionato di C. E per tanti motivi quella di lunedì sera è una gara che con la categoria c’entra poco. «Vero: questa è più una partita da B. Pubblico, blasone delle squadre e tanto altro. E’ la prima volta che incontro da avversario il Perugia dopo aver vinto il campionato con loro e con mister Caserta in panchina. Similitudini tra quella squadra che poi è stata promossa e questo Pescara? Noi a Perugia partimmo malissimo. Qui, invece, sta andando tutto bene e non vogliamo di certo fermarci. Però, vedo che sia allora a Perugia che in questa stagione c’è una grande cultura del lavoro. Ecco, forse questa è una similitudine». Terzino sinistro che non disdegna di andare ad attaccare nella metà campo avversaria, ma che, per sua ammissione, sa bene quando doversi fermare e garantire equilibrio. Un terzino sinistro vecchio stampo cresciuto con un idolo. «Per me il riferimento è sempre stato Kolarov della Lazio. E per come sono io», ha detto Crialese con il sorriso, «la trovo un po’ strana la cosa». Ovvero? «Io sono di Roma e tifosissimo della Roma, ma anche se Kolarov (poi protagonista anche in maglia giallorossa, ndc) indossava la maglia della Lazio per me era un grandissimo giocatore . Un esempio da seguire». E il discorso con il terzino biancazzurro allora diventa a 360° sulla Roma, proprio nella settimana dell'inaspettato esonero di Daniele De Rossi. Dispiaciuto per il mister? «Si, molto». Crialese saluta, leva la tuta e inizia ad allenarsi con Baldini e gli altri compagni che lo attendono in campo. C’è un Perugia forte e motivato da affrontare lunedì sera. La squadra è pronta e farà una grande partita. Parola di Carlo Crialese, il terzino che tifa Roma, ma che aveva il laziale Kolarov come grande idolo.
Enrico Giancarli
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