Vincenzo Fiorillo durante la gara col Benevento, del 26 ottobre scorso, quando si è fratturato la mano sinistra

INTERVISTA AL PORTIERE DEL PESCARA

Fiorillo: rotta play off, magari con Moreo ...

Il capitano rientrato dopo un lungo stop: "2019 agrodolce"

PESCARA. Due fratture alla mano sinistra e ben 64 giorni lontano dal campo. Il calvario di Vincenzo Fiorillo, portiere e capitano del Pescara, è finito. Con il Chievo il 29enne genovese si è ripreso il posto e la fascia ed è pronto per la seconda parte del campionato, magari con vista play off.
Fiorillo, che 2019 si è chiuso?
«Per me è stato un periodo difficile perché in carriera non ho mai subito un infortunio così lungo. Due fratture alla mano non sono state semplici da recuperare, ho fatto di tutto per rientrare col Chievo e ringrazio il mister per avermi buttato in campo».
Le voci su un possibile arrivo di Federico Marchetti dal Genoa le danno fastidio?
«No, assolutamente. Il mio unico modo per dimostrare qualcosa è andare in campo e giocare bene. La titolarità non viene regalata a nessuno ed è sempre il campo a decidere. Non tocca a me commentare le voci di mercato, io devo solo parare».
Che bilancio traccia alla fine del girone d’andata?
«Un bilancio normale. Siamo a un passo dai play off e ci sono tante squadre in lotta. Il campionato è molto livellato e la differenza la fa la continuità, cosa che a noi è un po’ mancata».
Quindi, obiettivo play off?
«Essendo a 3 punti dal 4° posto, direi proprio di sì. Dobbiamo avere l’ambizione di arrivare nei play off e di piazzarci in buona posizione. Serve continuità di risultati, magari vincendo in casa anche per infiammare il pubblico».
Primo scoglio la Salernitana, domenica prossima.
«Una gara trappola perché arriva dopo una lunga sosta e il mercato. Chi arriva meglio fisicamente e mentalmente vince. Noi vogliamo vincerla per partire con il piede giusto. Dopo il mercato tante squadre cambiano e ci aspetta un campionato diverso».
Cosa pensa dello screzio che c’è stato tra Memushaj e Zauri a Livorno? Caso risolto?
«Non c’è nessun caso. Sono state dette e scritte tante cose… Tutti aspettano un chiarimento, ma non ne capisco il motivo. Ledian si allena al massimo, come sempre, e con il mister non c’è nessun problema. Memu è un giocatore carismatico e, a Livorno, quando è stato sostituito, era un po’ su di giri. Sono cose che capitano. C’erano i microfoni a bordocampo e Zauri non poteva far finta di niente. Ha dato un segnale a Memu, ma adesso non c’è nessun problema. Guai a far passare il messaggio di clima teso o che Ledian voglia andare via. Il chiarimento c’è stato e non c’è nessun problema. Ledian lavora con il sorriso, ve lo garantisco».
Con lei in campo il Pescara ha conquistato 13 punti su 26. Non male, non crede?
«A prescindere dai punti, non sono contento dei gol che ho preso. Sono molto critico nei miei confronti e posso fare molto di più».
Quanti punti occorrono per entrare nei play off?
«Non saprei, ma dobbiamo sicuramente fare meglio del girone d’andata. Questa squadra deve puntare a fare più punti possibili, con un pizzico di continuità e con prestazione gagliarde».
Moreo, Melchiorri, Mancuso, Trotta e Vido. Al Pescara vengono accostati diversi attaccanti. Tra questi, da avversari, il più difficile da fermare chi è stato?
«L’ attaccante più forte che ci accostano è Moreo dell’Empoli. È uno che mi ha sempre fatto gol. Lui in biancazzurro? Lo vedrei benissimo, magari così i gol me li fa solo in allenamento…».
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