Basket

Gioca con la Svizzera, ha il cuore abruzzese e il mito di Pippo Ricci

9 Agosto 2025

Il play Solazzi agli Europei di basket under 16 in corso in Georgia con la maglia elvetica e con nonno Renato di Chieti. (Nella foto, Alessio Solazzi e il papà Massimiliano)

CHIETI. C’è un po’ d’Abruzzo, lì sotto canestro, ai campionati europei under 16 in corso in Georgia. Un tassello che non ha, però, i colori della maglia della nazionale azzurra di coach Mangone, ma quelli della rappresentativa svizzera.

Si chiama Alessio Solazzi, compirà 16 anni il prossimo 21 agosto e, da due anni, nel ruolo di play-guardia, fa parte del settore giovanile del Treviglio, formazione militante nel campionato di A2. Per lui i primi passi, palla a spicchi alla mano, in Svizzera dove è nato e vive con la famiglia: papà Massimiliano, mamma Diane, di origini camerunensi, e la sorella maggiore Magalie, impegnata in atletica leggera nel lancio del peso e del giavellotto.

Attenzione sempre rivolta, negli anni, verso la pallacanestro italiana e le sfide di Eurolega con una continua, nonché affettuosissima connessione con l’Abruzzo. Un legame particolare con nonno Renato, primo tifoso, originario di Chieti, per diversi anni all’estero e attualmente residente a Francavilla al Mare. «Dove facciamo ritorno regolarmente in estate, a Natale e a Pasqua», spiega papà Massimiliano. «Alessio è stato anche ospite del Pescara Basket per qualche allenamento e, a volte, prende l’aereo a Bergamo e fa una scappata in Abruzzo, magari solo per un paio di giorni. Molto sentito, poi, il rapporto instaurato con Simone Pepe (appena passato a Forlì, ndc), all’inizio dello scorso campionato capitano del Treviglio, originario proprio di Francavilla».

Voci di mercato, nel frattempo, e non potrebbe essere diversamente, parlano di un interessamento, da parte di un paio di società di serie A1 con lo stesso Alessio a non escludere la possibilità di cambiare casacca nella prossima stagione: «Vedremo l'evolversi della situazione anche se alla Blubasket Academy di Treviglio mi trovo comunque bene.

Intanto, c’è da disputare nel migliore dei modi questi europei che sono sempre stati e restano un vetrina importante. Ci teniamo tutti anche perché è la prima volta che la Svizzera partecipa alla manifestazione nel gruppo A, quello che comprende anche l’Italia. Sono pronto, quest’anno ho lavorato parecchio ed è un aspetto fondamentale se vuoi sentirti tranquillo nell’affrontare impegni di un certo livello».

Intanto, nella sua camera, ci sono due copie del libro “Volevo essere Robin” di Pippo Ricci. «Aspetto di poterlo incontrare per farmele autografare. L’ho contattato conoscendo le sue origini teatine e dopo averlo visto giocare diverse volte con l’Olimpia Milano. Mi ha risposto sempre con garbo e cortesia attraverso dei messaggi carichi di simpatia e frasi di incoraggiamento. Un vero campione e, sicuramente, una gran bella persona».

Numeri importanti, in ogni caso, quelli finora messi assieme da un play-guardia di 184 cm che, nel campionato under 17, in 26 minuti di presenza sul parquet viaggia alla media 20,3 punti a partita. Alessio è in possesso di doppia cittadinanza e qualora dovesse ricevere proposte da parte dello staff azzurro potrebbe entrare a far parte della rappresentativa italiana.

«Un ragazzo animato da una grande determinazione che ricordo in diversi allenamenti quando lavoravo a Pescara», afferma Luca Cinquegrana, responsabile del settore giovanile del Magic Chieti. «È in possesso di un notevole talento ma, soprattutto, di una enorme passione che lo porta ad affrontare con determinazione ogni ostacolo, sorretto da un fisico importante che deriva, come lui stesso ha avuto modo di raccontarmi, dall’aver praticato un po’ tutti gli sport come è abituale, durante il periodo scolastico, in Svizzera».