Calcio serie B

Il ds Foggia: «Giovani di qualità per il progetto Pescara. Manca solo un difensore»

3 Settembre 2025

Il direttore sportivo del Pescara dopo il mercato: «Abbiamo centrato gli obiettivi a cui potevamo ambire»

PESCARA. Il calciomercato si è concluso, ma il ds del Pescara Pasquale Foggia è ancora al lavoro per completare l’organico con un difensore centrale. Riccardo Capellini, classe 2000, ex Benevento è in pole position. Foggia lo conosce per averlo avuto alle sue dipendenze e nelle ultime due stagioni in C è stato un punto fermo dei giallorossi. Luca Caldirola è un profilo di esperienza, mancino e di struttura ma l’ex Monza ha un ingaggio molto alto e l’operazione non è facile. Ci sarebbe una terza opzione: Gian Marco Ferrari, classe 1992, che sarebbe perfetto per il Pescara. Ma l’ex Sassuolo e Parma dovrebbe firmare all’estero. In attesa della scelta del difensore il ds biancazzurro ha raccontato le ultime operazioni di mercato e qualche retroscena.

Foggia, che giudizio si sente di dare sul vostro operato?

«Per quello che potevamo e dovevamo fare abbiamo portato a termine tutto ciò che ci eravamo prefissati. Manca il difensore, lo cercheremo tra gli svincolati presto. A Milano volevamo Bruno Martella ma la Ternana non lo ha lasciato».

Saltata dunque la trattativa con il difensore della Ternana. La lunga telenovela non ha avuto il lieto fine per la volontà del ds umbro Mammarella e del tecnico Liverani di non liberare il giocatore.

Foggia, ci dice la verità su Lapadula e Coda?

«Ci ho provato ma sapevo che era un qualcosa di quasi impossibile. E infatti nessun club li ha presi. Non lo vedo come un rimpianto, ma come una cosa troppo bella se accadeva. Al 99% era impossibile andare a dama».

E su Petagna cosa c’è di vero?

«E’ uscita all’improvviso la chiacchierata. Ma non c’è stata mai trattativa».

Quali sono state le operazioni più complesse?

«Nell’ultima settimana il più difficile da prendere era l’attaccante. E’ vero che molti club volevano i nomi altisonanti, ma alla fine tutti si sono lanciati sui nostri obiettivi. Su Tsadjout c’erano in tanti e voglio ringraziare Patrick Bastianelli, il suo agente, che è stato molto serio. Ci abbiamo messo un attimo a chiudere l’operazione».

Caligara del Sassuolo, ci svela i retroscena?

«Caligara ha partite in A e tante gare fatte in B. Ha solo 25 anni, è un colpo importante. I buoni rapporti con Palmieri e Carnevali del Sassuolo ci hanno agevolato. Moro? Non usciva, era impossibile».

Con il Bologna avete fatto due operazioni.

«Okwonkwo è un’altra opportunità nata negli ultimi giorni. Un attaccante in più che abbiamo portato a casa e tutto è successo dopo l’operazione Corazza. Se lui è al top fisicamente in B può fare la differenza. Come sta ora? Molto bene. In questi giorni tutti i nuovi lavoreranno qui con noi. Corazza ha fatto A, B e esordio in Champions. E’ un giovane di qualità e i rossoblu ci puntano tanto».

Foggia, con il Cagliari avete chiuso già da giorni Vinciguerra. Che calciatore è?

«Un bel giocatore frizzante. Il Cagliari ci punta, è un’operazione da Pescara, e come Graziani è un giovane di grosso spessore. Qualcuno fa passare inosservato che Graziani e Vinciguerra sono stati i capitani di tutte le squadre giovanili, primavera compresa, di Roma e Cagliari».

Foggia, ha dei rimpianti?

«Due. Comenencia che ha scelto l’estero. Ciervo che ha preferito il Cesena al Pescara».

Passata la rabbia per non aver riportato Plizzari?

«Entrambi abbiamo fatto di tutto per chiudere l’operazione. Il Venezia ha detto no. Ma abbiamo il titolare dell’ultimo europeo under 21. Se riabbraccerò Alessandro tra 10 giorni? E’ il minimo».

Questo mercato è stato limitato dall’indice di liquidità.

«E’ un argomento complesso, ma noi addetti ai lavori creiamo situazioni differenti con strategie differenti. Ma è un tema delicato che va approfondito, altrimenti le società in futuro rischiano. A gennaio qualcosa cambierà nelle regole».

Le cessioni, ha sorpreso la partenza di Ferraris.

«Sono le classiche situazioni di mercato. Per caratteristiche Andrea si sposava poco con le idee dello staff. E per lui Salerno è una grossa opportunità».