Guglielmo Bonati e Quinto Paluzzi

CALCIO / DILETTANTI

Intesa Bankowski-Paluzzi: c’è la Delfino Curi Angolana 

Una sola società (più forte) in Eccellenza, settore giovanile potenziato. Il titolo sportivo vacante può essere venduto: si è fatto avanti il patron del Miglianico; problemi anche a Nereto. E tutti aspettano Notaresco

PESCARA. La stagione dei Dilettanti abruzzesi non è ancora finita che si pensa già alla prossima. Grandi manovre in corso. Una in particolare sembra destinata a fare rumore. La premessa è che tutti i Dilettanti sono in difficoltà. Come tutti. Difficoltà economica prima di tutto. E poi c’è anche chi, dopo anni, si è stancato di fare calcio e chiede di uscire.

L’imprenditore italo-argentino Gabriele Bankowski lo ha detto chiaramente: «Ho il diritto-dovere di fare altro nella vita». Ed è deciso a lasciare (anche) la Rc Angolana. Oltre al Pescara. Da giorni i soci della Rc Angolana e del Delfino Curi Pescara stanno ragionando su come unire le forze e creare una società ancora più forte che riesca ad alleggerire il peso del sostenimento ai finanziatori. Non una fusione a livello giuridico. Pescara e Città Sant’Angelo con un’unica squadra in Eccellenza, fermo restando che il settore giovanile, vero e proprio fiore all’occhiello dei due club, non verrebbe toccato, ma piuttosto potenziato.

Il patron della Rc Angolana Gabriele Bankowski

L’intesa di massima tra i club di Sergio Spinelli e Gabriele Bankowski da una parte e Quintino Paluzzi dall’altra è stata già trovata. Ora vanno perfezionati i dettagli e questo è lavoro di avvocati e commercialisti che, infatti, stanno proseguendo l’opera. La nuova squadra si chiamerà Delfino Curi Angolana con Il Delfino, azienda di Paluzzi come primo sponsor. Giocherà le gare casalinghe alternativamente al Petruzzi di Città Sant’Angelo e a Pescara.

Un’unica società con più matricole in modo tale da poter dare sfogo nei campionati giovanili a tutti ragazzi del vivaio. Solo il Delfino Curi Pescara ne conta oltre 500 dopo l’accordo con la Curi (di Claudio Croce, Alberto Agresta, Antonio Martorella e Stefano Sasso i soci in prima linea) dell’anno scorso. Così facendo rimarrebbe un titolo vacante. Può essere ceduto entro metà luglio a una realtà calcistica nel raggio di venti chilometri. Così dice il regolamento federale. Si sarebbe fatto avanti l’imprenditore Valerio Palombaro che gestisce il Miglianico (Promozione). Il problema è che tra Città Sant’Angelo e Miglianico scorrono più di venti chilometri, ed ecco che gli avvocati stanno cercando di trovare una soluzione. Non facile, ma ci si sta lavorando.

Il titolo di Città Sant’Angelo può essere un’idea per Penne retrocesso domenica scorsa in Promozione, ma la ferita è troppo fresca. Ed è soltanto un’ipotesi campata in aria senza alcun fondamento. Dell’evoluzione dei contatti in corso è al corrente anche il presidente della Lnd Abruzzo Ezio Memmo. Che segue da vicino altre tre vicende che rischiano di creare ripercussioni sull’organico dell’Eccellenza.

Intanto se dovesse liberarsi un posto in Eccellenza può andare alla perdente dello spareggio play out Virtus Cupello-Spoltore in programma domenica, a Casoli. Ma ci sono anche altre piazze calde.

Ad esempio Nereto dove l’orizzonte è pieno di nubi alla luce della retrocessione dalla serie D. C’è Giulianova che cerca un titolo sportivo di serie D alla luce della stagione disputata e del risveglio dell’entusiasmo in città. Si parla di un contatto con il presidente del SN Notaresco Di Giovanni. Ma non ci sono conferme in tal senso. Anzi, piuttosto fioccano le smentite.

Solo silenzio anche per seguire le vicende del Teramo. Nel caso il Diavolo non si iscrivesse in C, Di Giovanni potrebbe portare il titolo della serie D a Teramo dove, nella frazione di San Nicolò, tutto ebbe inizio. Nel caso si profilassero delle soluzioni che porterebbe l’organico dell’Eccellenza a 15 squadre. Ecco che se ne integrerebbe una e si passerebbe da 18 a 16 squadre anticipando la riforma che è comunque all’orizzonte. Così come in futuro si dovrà per forza di cose tornare a una Promozione a due gironi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA