La festa azzurra a Pescara dopo la vittoria dell'Italia (foto di Giampiero Lattanzio)

CALCIO

L'Italia è campione d'Europa, la festa in Abruzzo / DUE VIDEO E FOTOGALLERY

Sconfitta l'Inghilterra ai calci di rigore, Wembley sotto schock. In migliaia i tifosi che si sono riversati nelle strade

PESCARA. L'Italia è campione d'Europa. La Nazionale di calcio di Mancini ha vinto la finale contro l'Inghilterra lasciando sotto schock lo stadio londinese di Wembley. Decisivi i rigori, dopo che i tempi regolamentari si sono conclusi 1-1 con le reti di Shaw al 2' e di Bonucci al 67'.

Esplodono le piazze all'ultimo rigore che ha assegnato, dopo 53 anni, all'Italia la coppa di Europa 2020: gioia incontenibile nei luoghi dove sono stati allestiti i maxi schermi, cori, urla, clacson, trombette fuochi d'artificio.

I primi caroselli di auto sono partiti subito dopo l'ultimo rigore e l'auspicio è che i festeggiamenti si svolgano in modo responsabile, seguendo gli appelli che anche oggi si sono rinnovati. Una notte magica anche in Abruzzo. Migliaia i tifosi che si sono subito riversati nelle strade. A Pescara c'è stato un bagno collettivo nella fontana Cascella. Caroselli sulla riviera. A Teramo in tanti si sono rivesrati in piazza Duomo. Così come all'Aquila, alla Fontana luminosa.

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La notte magica in Abruzzo: l'Inno d'italia, i rigori e i festeggiamenti per la vittoria
Italia campione d'Europa, la partita seguita dai tifosi a Pescara e Teramo (video di Giampiero Lattanzio e Luciano Adriani)

C'è chi ha tifato la Nazionale lontano dalle strade, sventolando il tricolori dai balconi e al riparo dai rischi del Covid e chi - al contrario - ha sfidato virus e assembramenti sognando la coppa europea davanti ai mega proiettori in luoghi pubblici all'aperto, sui lidi, nei bar, spesso sotto lo sguardo delle forze dell'ordine. Ovunque sono stati rafforzati controlli per scongiurare il rischio di maxi assembramenti.

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Italia campione d'Europa, la notte azzurra all'Aquila
La festa alla Fontana luminosa: caroselli e tifosi in strada (video di Raniero Pizzi)

"Football's back to Rome", il calcio è tornato a casa: ma non nella casa di chi oltre Manica lo ha inventato come sport moderno in decenni ormai lontani, bensì a Roma, in quell' Italia che in bacheca aveva già quattro Coppe del Mondo contro una dei "fondator"» e da stasera ha pure due due titoli europei contro zero. Il football prende (di nuovo) la strada della Penisola dopo una lotteria dei rigori che paralizza nella bolgia di Wembley i golden boys di Gareth Southgate e premia meritatamente gli Azzurri di Roberto Mancini, "uccidendo" la festa predisposta in anticipo con qualche presunzione di troppo fra gli spalti e le strade di Londra e del Regno, mentre il grido di centinaia e centinaia di migliaia di inglesi si strozza nell'ennesima delusione di questa notte. L'attesa si era consumata per tutto il giorno - dopo mesi di preparativi e decenni di sogni sfumati - in clima di ottimismo ai limiti della baldanza. Fino all'esplosione finale della disperazione scoccata all'ultimo penalty parato da Gigio Donnarumma dinanzi agli oltre 65.000 spettatori radunati in barba ai timori della variante Delta del Covid nel tempio londinese del pallone per antonomasia.

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