La manita dell’Italia di capitan Verratti  

Il pescarese per la prima volta con la fascia, gli azzurri (già qualificati) rifilano cinque gol al Lichtenstein. Doppietta di Belotti

VADUZ . L'Italia non si ferma più e fa la voce grossa anche a pancia piena, con la qualificazione alla fase finale di Euro 2020 in tasca già da sabato scorso. Cambia l'ordine degli addendi, ma il prodotto non cambia e così il ct Roberto Mancini eguaglia il record di Vittorio Pozzo, con 9 successi in altrettante partite (8 ufficiali più un'amichevole). Un talismano in vista di appuntamento più probanti.
Mancini cambia (quasi) tutto e fa esordire il “napoletano” Giovanni Di Lorenzo: è la 19ª new-entry in azzurro da quando sulla panchina c'è il commissario tecnico di Jesi. In tutto i cambi, rispetto alla sfida-qualificazione contro la Grecia di sabato, sono 10. Unico superstite della gara che si è giocata allo stadio Olimpico è Marco Verratti che per la prima volta indossa la fascia di capitano. Una soddisfazione in più per il centrocampista originario di Manoppello in forza al Paris Saint Germain dal 2012 dopo essere stato lanciato dal Pescara.
La serata è tipicamente autunnale e l'Italia impiega poco a capire che, se non affronterà la partita con la giusta attenzione, rischia di veder interrompere il filotto di 7 euro-vittorie consecutive. Non è un caso che il Liechtenstein sia reduce da due 1-1, rispettivamente con Armenia e Grecia. La squadra del Principato pigia subito sull'acceleratore e non passa solo perché Sirigu dopo meno di 1' è già reattivo e chiude alla grande su Salanovic. Sulla ribattuta salva Mancini. Sull'azione successiva l'Italia è già in vantaggio con Bernardeschi, che bissa il successo personale dopo quello contro la Grecia.
Lo juventino raccoglie un cross di Biraghi e firma l'1-0 con un rigore in movimento. Il Lichtenstein è abituato a giocare in apnea e reagisce con il solito Salanovic, sul quale neutralizza ancora Sirigu al 5'. Il possesso-palla dell'Italia è sull'80%, i padroni di casa arretrano e sperano nella ripartenza giusta. Gli azzurri (ieri sera in maglia bianca, ndr) attaccano spesso a pieno organico, cercano spazio sulle fasce, Biraghi combina bene con Grifo sulla sinistra, mentre dalla parte opposta Di Lorenzo non è da meno. Zaniolo al 21' impegna il portiere, mentre al 29' spara alto. Una punizione di Bernardeschi (parata) al 40' chiude il tempo. Nella ripresa l'Italia parte in attacco, ma è il Liechtenstein dopo 20' a creare l'unica, vera occasione, ancora con Salanovic, che impegna Sirigu con un tiro a effetto che il portiere azzurro devia in angolo con un gran balzo. L'Italia mette in cassaforte il risultato al 25' grazie a Belotti, che raccoglie di testa un angolo di Bernadeschi con traiettoria a uscire e insacca il 2-0. Mancini inserisce anche Tonali, classe 2000, 20° esordiente della sua gestione, qualche minuto prima era toccato a El Shaarawy, che non giocava in azzurro dalla gestione Ventura. L'ex romanista fa subito centro, su servizio di Cristante, dopo che Romagnoli aveva calato il tris di testa. Nel finale c'è tempo per la cinquina di Belotti, che firma la doppietta personale, di testa. La 'manità azzurra è servita.
Angelo Caradonna