il dopo partita

Preziosi: arbitro matto; Sebastiani: pensi al Genoa

Al Marassi sfida in sala stampa tra i presidenti delle due squadre dopo l'1-1 contro il Pescara. Un pareggio d'oro per i biancazzurri che ha mandato in bestia il patron della società rossoblu

GENOVA. Al triplice fischio Enrico Preziosi diventa una furia. Il patron del Genoa si gira verso un gruppo di giornalisti cominciando ad inveire contro l’arbitro Irrati. C’è spazio anche per un acceso battibecco con Simone Pepe, che sente le accuse e prova a chiedere spiegazioni. Preziosi se la prende anche con l’attaccante del Pescara, che a quel punto non può fare altro che mandarlo a quel paese. A pochi metri di distanza scoppia un discussione tra Sebastiani, Marinelli e due tifosi genoani, ma tutto finisce in pochi istanti, mentre Preziosi inizia il suo sproloquio. «Questo è matto (riferendosi a Irrati, ndr), non si può arbitrare in questa maniera. Doveva darci un rigore ed espellere un giocatore del Pescara. Non è tanto l’errore, ma l’atteggiamento, il direttore di gara non ha voluto darci spiegazioni. Gli consiglio di starsene un po’ a riposo. Ma cosa vengono a fare in cinque o in sei?».

Poi in sala stampa, con poca eleganza, decide di non rilasciare interviste ai giornalisti abruzzesi. «Con voi non parlo. Finora il Pescara non è riuscito a conquistare nemmeno un punto sul campo, perché dovrei fermarmi? Se vogliono che i biancazzurri restino in serie A basta che lo dicano». Un comportamento censurabile che denota mancanza di stile. In fondo, per chi conosce Preziosi, nulla di sorprendente.

Il botta e risposta c'è stato invece nella sala stampa del Marassi con Daniele Sebastiani. I due presidenti in tribuna si sono ignorati per tutto il pomeriggio. Tra loro c’è tanta ruggine. Il motivo? La mancata cessione al Genoa di Gianluca Lapadula, che ha fatto imbestialire il patron rossoblù. Quando l’ex attaccante del Pescara ha preferito il Milan al Grifone, i rapporti tra i Sebastiani e Preziosi si sono interrotti. Ma dopo la partita, il presidente del Pescara ha replicato alle accuse del numero uno del club ligure, che ha attaccato l’arbitro. «Al suo posto penserei al Genoa», ha detto Sebastiani, «se i suoi giocatori mandano a quel paese l’arbitro sono affari loro. In uno stadio così tutto viene amplificato all’ennesima potenza, non credo che Irrati abbia commesso tanti errori. Pandev lo ha sicuramente offeso, mentre Edenilson è stato espulso per doppia ammonizione. Le proteste rossoblù per il mani di Zampano? Anche al Pescara poteva essere concesso un rigore per il fallo su Memushaj». Poi l’analisi della partita. «Siamo contenti perché abbiamo ottenuto un pareggio su un campo dove soffriranno tutti. Il Genoa ha le carte in regola per arrivare tra le prime dieci, mentre il nostro obiettivo è la salvezza. Potevamo vincere, ma va bene così». Infine, un giudizio su Hugo Campagnaro e Rey Manaj. «Hugo è un calciatore straordinario, professionista esemplare che può dare ancora molto al calcio italiano. Manaj ha dimostrato che quando gli arriva la palla giusta riesce a buttarla dentro. È giovanissimo, non dobbiamo dimenticarlo, ma il suo valore non si discute». (g.t.)

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