«Se è vero, sciolgo il club»

Lo sconcerto di Davide Muffa, capo dei fans di Spoltore.

PESCARA. Il ciclismo abruzzese è stato schiacciato dalla clamorosa notizia della doppia positività di Danilo Di Luca. I dirigenti del club di Spoltore, “Killer fan club”, sono delusi e sono pronti a sciogliere l’associazione qualora venissero confermate le due positività al Giro. «Sono deluso per quello che è accaduto», sostiene Davide Muffo, presidente del “Killer fan club” di Spoltore. «Danilo ha fatto una stupidaggine, ma voglio aspettare le controanalisi prima di emettere un giudizio finale. Se dovessi credere alla buona fede del corridore, dovrei credere anche agli altri (Riccò, Sella, Rebellin, ndc). Certamente c’è qualcosa di nebuloso», continua Davide Muffo, «i risultati sono arrivati due mesi dopo e per di più nel periodo antecedente le convocazioni per il mondiale.

Se le controanalisi dovessero confermare la positività di Danilo», conclude, «sono pronto a sciogliere il club per rispetto degli iscritti». I social network hanno raccolto i messaggi di tifosi e simpatizzanti. Domina la delusione ma c’è anche chi crede nella buona fede di Danilo Di Luca. Facebook è il più gettonato: «Personalmente ho ancora molta fiducia in Danilo e spero che le controanalisi ne rappresentino la prova», scrive Giulio D’Alessandro. «Spero soltanto che non si stia cercando di incastrare una persona pulita, già più volte accusata ingiustamente. Anche dalle dichiarazioni, è ben comprensibile la situazione del Killer. Sono dichiarazioni ben diverse da quelle di altri ciclisti fermati per doping. Io, a differenza di molti, sono ancora con lui e nel caso abbia sbagliato, pagherà.

Ma ripeto, io sono con Danilo». Sul gruppo “Danilo Di Luca è pulito”, Danilo Massimo scrive: «Aspettiamo il 3 agosto, giorno delle controanalisi, speriamo sia stato solo un errore... Killer non mollare mai!». Sara Dominici ha lasciato questo messaggio: «Io non vado in bici, però sono stata incollata alla tv tutto il periodo del Giro d’Italia per vedere Di Luca correre, ho ancora in mente tutte le emozione che mi ha dato quando scattava e io pagherei, ora, solo per stringergli la mano e avere un suo autografo! Non ci credo che si sia dopato e non ci crederò mai!». Giorgio Gugliotta commenta così chi accosta la vicenda del campione di Spoltore a quella di Marco Pantani: «Come Marco Pantani? Pantani non è mai risultato positivo a un controllo antidoping; è stato incastrato (sempre che sia andata veramente così) per via di un valore del sangue oltre il limite consentito, valore le cui variazioni sono correlabili, tra le altre cose, a eccessiva perdita di liquidi (sudorazione, sforzo fisico) o a permanenza ad alti quote. Di Luca è risultato positivo a due test antidoping, fino a prova contraria (che dubito possa arrivare con le controanalisi).

Lo vogliono incastrare come Pantani, già...». Simone Berruto, invece, aggiunge: «La smettiamo di cercare scuse? Danilo è l’unico con cui ce la dovremmo prendere; invece di trovare scusanti scaricando la colpa ad altri (se Menchov è dopato verrà fuori), Danilo Di Luca ha fatto una cavolata e verrà punito».