Torna Brandon Brown, idolo dei tifosi
Farà coppia con Amoroso come nella stagione dei miracoli 2008-2009
TERAMO. Quando lo speaker sciorinava i nomi dei giocatori e il quintetto finiva con....Amoroso-Brown, la Banca Tercas Teramo era la terza forza del campionato, si giocava da pari a pari i play off con Milano e si guadagnava il diritto di disputare l'Eurocup.
Era la stagione 2008-2009, non un secolo fa, e forse a quei livelli una "provinciale" come il Teramo basket non ci tornerà più. Ma ieri Brandon Brown, idolo dei tifosi biancorossi, è tornato, preceduto pochi giorni prima da Valerio Amoroso, ed è inevitabile che la suggestione dei nomi faccia subito volare il pensiero alle glorie (da poco) passate. Se si tratta solo di un'illusione lo dirà il campo; intanto c'è da registrare un dato di fatto: il roster del nuovo Teramo è quasi completo.
Il quintetto dei miracoli della stagione 2008-2009 cominciava con Poeta-Carroll-Moss, una miscela esplosiva di talento, dinamismo e capacità di tiro che fecero del Teramo la sorpresa di quel campionato; adesso lo starting five biancorosso è composto dal playmaker Dee Brown (bisognerà cominciare a chiamarli per nome i due, altrimenti si rischia di fare confusione), da un mister X che potrebbe essere il russo Korolev per lo spot di guardia, da Trey Johnson nel ruolo di ala piccola, e dai ben noti Valerio Amoroso e Brandon Brown.
Per quanto riguarda talento, carattere e attitudini tattiche degli utimi due c'è poco da aggiungere, perché i tifosi biancorossi li conoscono benissimo. Basta solo ricordare che Amoroso è uno dei migliori numero 4 italiani (fantastico il suo gioco sul piede perno, spalle a canestro), che ha numerose presenze in nazionale e che è stato "tagliato" da Bologna lo scorso campionato per motivi disciplinari: aveva mandato a quel paese l'allenatore Lino Lardo e questo è un comportamento che le società di basket di solito non tollerano, men che meno la Virtus. Brandon Brown, 30 anni, è un centro atipico, nel senso che non è un totem d'area (non avendone peraltro la statura: è alto 202 centimetri per 100 kg di peso), ma è in grado di giocare sia sotto i tabelloni che fuori. Soprattutto, dispone di una grande carica agonistica e di un'aggressività difensiva che lo rendono capace di neutralizzare i lunghi avversari di qualunque tipo. Doti fisico-sportive che unite a quelle umane lo hanno fatto entrare stabilmente nel cuore dei tifosi.
«Un ritorno molto gradito», commenta coach Alesanadro Ramagli, «di un giocatore che a Teramo ha espresso il meglio del proprio repertorio. Lo consideriamo a tutti gli effetti come uno dei nostri, ben conoscendo le sue qualità umane e l'attaccamento ai colori biancorossi. Sarà il partner ideale per Amoroso sia dal punto di vista tecnico che caratteriale».
Dopo la militanza a Teramo, nella stagione 2009-2010 Brandon ha vestito la maglia del Cremona (una stagione così così, la sua), mentre lo scorso anno ha giocato in Croazia con lo Zadar. Se i due lunghi sono ben conosciuti, gli esterni invece sono tutti da scoprire. Non tanto Dee Brown, che due anni fa giocava ad Avelino dove si è fatto apprezzare parecchio per velocità (il suo soprannome è "l'uomo-contropiede"), visione di gioco e media punti; anzi, è proprio attorno a lui che la nuova dirigenza biancorossa vuole costruire il roster. Le incognite riguardano ovviamente l'ancora sconosciuto mister X, ma anche Trey Johnson, che arriva a Teramo con ottime credenziali, ma resta pur sempre un giocatore tutto da scoprire nel campionato italiano, dove ha fatto solo una fugace apparizione con l'Angelico Biella nel 2010.
Era la stagione 2008-2009, non un secolo fa, e forse a quei livelli una "provinciale" come il Teramo basket non ci tornerà più. Ma ieri Brandon Brown, idolo dei tifosi biancorossi, è tornato, preceduto pochi giorni prima da Valerio Amoroso, ed è inevitabile che la suggestione dei nomi faccia subito volare il pensiero alle glorie (da poco) passate. Se si tratta solo di un'illusione lo dirà il campo; intanto c'è da registrare un dato di fatto: il roster del nuovo Teramo è quasi completo.
Il quintetto dei miracoli della stagione 2008-2009 cominciava con Poeta-Carroll-Moss, una miscela esplosiva di talento, dinamismo e capacità di tiro che fecero del Teramo la sorpresa di quel campionato; adesso lo starting five biancorosso è composto dal playmaker Dee Brown (bisognerà cominciare a chiamarli per nome i due, altrimenti si rischia di fare confusione), da un mister X che potrebbe essere il russo Korolev per lo spot di guardia, da Trey Johnson nel ruolo di ala piccola, e dai ben noti Valerio Amoroso e Brandon Brown.
Per quanto riguarda talento, carattere e attitudini tattiche degli utimi due c'è poco da aggiungere, perché i tifosi biancorossi li conoscono benissimo. Basta solo ricordare che Amoroso è uno dei migliori numero 4 italiani (fantastico il suo gioco sul piede perno, spalle a canestro), che ha numerose presenze in nazionale e che è stato "tagliato" da Bologna lo scorso campionato per motivi disciplinari: aveva mandato a quel paese l'allenatore Lino Lardo e questo è un comportamento che le società di basket di solito non tollerano, men che meno la Virtus. Brandon Brown, 30 anni, è un centro atipico, nel senso che non è un totem d'area (non avendone peraltro la statura: è alto 202 centimetri per 100 kg di peso), ma è in grado di giocare sia sotto i tabelloni che fuori. Soprattutto, dispone di una grande carica agonistica e di un'aggressività difensiva che lo rendono capace di neutralizzare i lunghi avversari di qualunque tipo. Doti fisico-sportive che unite a quelle umane lo hanno fatto entrare stabilmente nel cuore dei tifosi.
«Un ritorno molto gradito», commenta coach Alesanadro Ramagli, «di un giocatore che a Teramo ha espresso il meglio del proprio repertorio. Lo consideriamo a tutti gli effetti come uno dei nostri, ben conoscendo le sue qualità umane e l'attaccamento ai colori biancorossi. Sarà il partner ideale per Amoroso sia dal punto di vista tecnico che caratteriale».
Dopo la militanza a Teramo, nella stagione 2009-2010 Brandon ha vestito la maglia del Cremona (una stagione così così, la sua), mentre lo scorso anno ha giocato in Croazia con lo Zadar. Se i due lunghi sono ben conosciuti, gli esterni invece sono tutti da scoprire. Non tanto Dee Brown, che due anni fa giocava ad Avelino dove si è fatto apprezzare parecchio per velocità (il suo soprannome è "l'uomo-contropiede"), visione di gioco e media punti; anzi, è proprio attorno a lui che la nuova dirigenza biancorossa vuole costruire il roster. Le incognite riguardano ovviamente l'ancora sconosciuto mister X, ma anche Trey Johnson, che arriva a Teramo con ottime credenziali, ma resta pur sempre un giocatore tutto da scoprire nel campionato italiano, dove ha fatto solo una fugace apparizione con l'Angelico Biella nel 2010.
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