PROVINCIA L'AQUILA

Acqua "a rischio" in città e in altri 20 comuni ma solo per 6 ore / GUARDA DOVE E AGGIORNAMENTI

Avviso della Gran Sasso a causa dei lavori di Strada dei Parchi: carenze nelle fornitura idrica e non potabilità. I sindaci invitati a firmare le ordinanze sul divieto di bere e l'uso in cucina. L'allarme rientra dopo mezzanotte con annuncio social del sindaco dell'Aquila

L'AQUILA. E' durato circa 6  ore l'allarme acqua in città e in altri 20 comuni a causa di tracce di toluene rilevate dalla Gran Sasso Acqua nelle analisi su campioni stoccati durante i lavoro della concessionaria Strada dei Parchi sotto il Gran Sasso. A mezzanotte il sindaco ha revocato l'ordinanza che stabiliva la non potabilità dell'acqua e vietava l'uso in cucina dopo che nuovi test hanno smentito la presenza del solvente nocivo per l'uomo.

L'allarme è scattato attono alle 18 quando l’ufficio tecnico di Gran Sasso Acqua, società pubblica che si occupa delle reti idriche, ha annunciato problemi e disagi per la fornitura e la potabilità dell'acqua in 21 comuni dell'Aquilano, compreso il capoluogo e più in generale nella piana di Navelli. e ha allertato i sindaci.

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L'azienda ha avvisato che a causa di lavori del concessionario dell'autostrada A24/A25 Strada dei Parchi sotto il Gran Sasso e delle manovre necessarie a garantire la sicurezza della qualità dell’acqua, potevano nelle prossime ore  verificarsi carenze nella fornitura idrica in tutte le utenze servite dalla sorgente del Gran Sasso d’Italia. Questo perché  al primo test sarebbero state individuate tracce di toluene.

In particolare l'avviso valeva per i seguenti comuni: L’Aquila, Ocre, Fossa, Villa Sant’Angelo, Fagnano, Fontecchio, Tione degli Abruzzi, Acciano, Caporciano, Bominaco, Civitaretenga, Navelli, Collepietro, San Benedetto in Perillis, Carapelle Calvisio, Castelveccho Calvisio, Calascio, Santo Stefano di Sessanio, Barisciano, San Demetrio ne’ Vestini e Poggio Picenze e più in generale nel territorio della piana di Navelli.

Gran Sasso Acqua inoltre informava che "al solo fine di monitorare la più totale sicurezza nell’erogazione idrica, tutti i sindaci interessati sono stati invitati a firmare le ordinanze di competenza di non potabilità dell’acqua per i controlli di rito previsti a norma di legge a carico del gestore". L’azienda infine si scusava per il disagio che può protrarsi anche in serata.

Il Comune dell'Aquila aveva in serata fatto sapere di aver raccolto l'invito della Gran Sasso Acqua e confermato che è il sindaco aveva firmato l'ordinanza sul divieto di bere l'acqua fino a nuova disposizione su parte del territorio comunale. Questa la nota: "A seguito di controlli effettuati nella giornata odierna da parte della Gran Sasso Acqua, e di un confronto con l’Arta, è stato disposto il divieto all’uso dell’acqua potabile nel territorio del comune dell’Aquila servito dalla sorgente del Gran Sasso, e dunque dalla parte est della città fino ai quartieri di Santa Barbara e Pettino. Sono esclusi dal divieto i nuclei di Coppito, Roio, San Vittorino, Preturo, Sassa e Arischia. Fino a nuova disposizione, che sarà emanata a seguito di ulteriori controlli da cui risulteranno valori conformi a norma di legge, nelle zone interessate l’acqua pertanto non potrà essere bevuta né usata per cucinare, ma soltanto per l’igiene personale e usi domestici".

AGGIORNAMENTI. Poco dopo mezzanotte tuttavia c'è stato un dietrofront del Comune annunciato sui social dal sindaco: «Come prevedevamo, le nuove analisi sono negative. Sto provvedendo a revocare l’ordinanza di non potabilità. Allarme rientrato». Il divieto di bere acqua è durato circa sei ore.

Questo quindi il nuovo comunicato del Comune dell'Aquila: "È stata revocata l’ordinanza sindacale con cui, nel tardo pomeriggio di oggi, in parte del territorio del Comune dell’Aquila è stato proibito l’uso potabile dell’acqua a causa della presenza di tracce di Toluene segnalate dalla società Gran Sasso Acqua. In serata si è riunita per due volte, la prima in videoconferenza la seconda in presenza a Palazzo Fibbioni, l’unità di crisi comunale a cui hanno preso parte rappresentanti di Regione, Gsa e Asl oltre a dirigenti e tecnici comunali.

“Il provvedimento era stato adottato in via del tutto precauzionale, in attesa delle controanalisi effettuate in un laboratorio certificato di Teramo, in rapporto di convenzione con Gsa, che hanno dato esito negativo. Si è trattato di un falso allarme, che, comunque, non abbiamo sottovalutato come accaduto in tutte le situazioni di crisi sin qui affrontate, a partire da quella sanitaria legata alla pandemia. – spiega il sindaco che ha presieduto la riunione dell’unità di crisi – Quando nel 2017, sul versante teramano, si verificò un episodio analogo con valori, all’epoca, di circa trenta volte inferiori rispetto a quelli rilevati nella giornata odierna, furono registrate decine di segnalazioni rispetto al cattivo odore dell’acqua. Circostanza che oggi non è stata segnalata. Non vi è, soprattutto, alcun pericolo per la salute di quanti hanno ingerito acqua prima dell’emanazione dell’ordinanza: l’acqua che è stata analizzata, infatti, era stata stoccata e non immessa nella rete idrica. L’acqua ingerita, pertanto, non era assimilabile a quella del campione esaminato ma, sempre in virtù di un sacrosanto principio di cautela, l’erogazione idrica è stata interrotta in alcune zone della città per evitare un consumo inconsapevole rispetto al provvedimento di non potabilità della risorsa idrica”. “Qualora, al contrario, fosse stata confermata una situazione di emergenza era già pronto il provvedimento di attivazione del Coc e il coinvolgimento della Protezione civile per garantire che un bene essenziale fosse garantito alla comunità”. “Ciò detto stupisce, anzi inorridisce, lo sciacallaggio politico di chi ha inteso speculare politicamente su una vicenda così delicata e su un tema così sensibile come la salute pubblica. Prima di assumere determinazioni che affiancassero quelle già adottate con l’ordinanza abbiamo atteso l’esito delle analisi, giunto dopo la mezzanotte, affinché vi fosse un quadro completo della situazione. Qualcun altro, di una parte politica ben definita, ha preferito soffiare sulle paure e le inquietudini delle persone”.

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