Roseto

Appena uscito dal carcere ruba un furgone a Roseto

Arrestato un uomo di Notaresco fuggito su un mezzo del Comune mentre gli operai rimuovevano un albero caduto

ROSETO. Esce dal carcere e ruba un furgone del Comune mentre gli operai sono al lavoro per l’emergenza maltempo. Alla guida del mezzo si da alla fuga lungo la statale 16 e viene inseguito da un’auto dei carabinieri che lo bloccano e lo arrestano. Si scoprirà solo in seguito che si tratta di Alberto Di Crescenzo di 53 anni, originario di Notaresco, il quale avrebbe dovuto raggiungere un’abitazione di Silvi per scontare gli arresti domiciliari. E invece l’uomo ha dato vita a una scena da film, anche se se si tratta di un episodio assolutamente reale che si è verificato giovedì sera davanti a diverse di persone, per lo più vigili del fuoco e operai comunali al lavoro, che stavano liberando la statale 16 da un grosso albero abbattuto dalla furia del vento. Il tutto proprio davanti alla locale stazione dei carabinieri, i primi a intervenire bloccando il traffico mentre imperversava la bufera, deviando il traffico per evitare incidenti.

E sempre i carabinieri sono stati velocissimi a entrare in azione appena gli addetti comunali hanno dato l’allarme quando si sono accorti che qualcuno stava portando via il loro mezzo, un furgone Iveco Daily. Due i militari che si sono buttati all’inseguimento, tra cui il comandante della stazione di Roseto, il luogotenente Enzo Procida, il quale ha coordinato la guida del suo collaboratore evitando manovre azzardate nel centro abitato e portando a termine con successo l’inseguimento. Ma non è stata affatto un’operazione facile, anzi. L’uomo a bordo del furgone si è dato alla fuga a forte velocità, nonostante la pioggia battente e le forti raffiche di vento, per cercare di far perdere le proprie tracce.

Quando si è accorto di avere i carabinieri alle calcagna la situazione si è fatta più delicata, anche perché l’inseguimento è avvenuto nel centro abitato e si correva il rischio che qualche pedone o qualche automobile potesse trovarsi davanti al mezzo in fuga. Nonostante l’auto inseguitrice fosse più veloce, i carabinieri hanno provato a sorpassare il mezzo in fuga ma poi hanno subito desistito quando l’uomo a bordo del furgone ha tentato di buttarli fuori strada a sportellate. Così il comandante Enzo Procida ha ordinato al suo guidatore di tenersi a distanza dal fuggitivo fino a quando i due mezzi sono usciti fuori dal centro abitato. Proprio in quel momento, all’altezza del quartiere Borsacchio, i carabinieri hanno interrotto la fuga del ladro, bloccando il fuggitivo dopo una breve colluttazione durante la quale il luogotenente Procida ha riportato un trauma al ginocchio giudicato guaribile in otto giorni.

Quindi l’uomo è stato portato in caserma per gli accertamenti e solo a questo punto i carabinieri si sono accorti, con grande sorpresa, che si trattava di una persona uscita il giorno stesso dal carcere – dove era detenuto con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale – e che avrebbe dovuto scontare un altro periodo di detenzione ai domiciliari in un appartamento di Silvi sempre per gli stessi reati. Per lui sono scattate di nuovo le manette e si sono riaperte le porte del carcere dove è stato rinchiuso con l’accusa di furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Ieri pomeriggio c’è stata l’udienza di convalida al termine della quale è stato confermato l’arresto ed è stato fissato il processo che si terrà il 10 aprile alle 11.