Arrestati dopo la mega rissa

Guerriglia in piazza fra rossi e neri: coinvolte venti persone, feriti e due in manette

TERAMO. Una catena di episodi di violenza che non hanno spezzato nemmeno 15 condanne per un totale di 23 anni di carcere. Il primo giorno dell’anno ha portato una nuova rissa fra “rossi” e “neri”, una delle più violente fra le tante accadute a Teramo negli ultimi anni, e a due arresti.

Il primo scontro c’è stato parecchio dopo la mezzanotte, nelle vicinanze di via Capuani: è stato un brevissimo contatto fra i due gruppi di estrema destra e sinistra. Il concertone in piazza Martiri era finito da tempo, ma c’era ancora parecchia gente in giro. Gli animi però erano già surriscaldati e lo scontro è stato nei fatti solo posticipato ad un’ora, le 5, in cui la città si era ormai svuotata.

LO SCOPPIO DELLA RISSA. Era ancora notte quando i due gruppi si sono scontrati, in via Carducci. L’impressione è che i ragazzi si fossero in qualche modo preparati, almeno a guardare l’abbigliamento e gli oggetti usati come armi. Molti indossavano caschi da motociclista, cappelli e sciarpe per coprire il viso. Alcuni avevano in mano spranghe o addirittura mazze da baseball, oltre a bottiglie e cinture. A quanto pare era più nutrito il gruppo dei “rossi”. All’angolo con via dei Cappuccini c’è stato un primo lancio di pietre e di bottiglie, poi le distanze fra i due gruppi si sono ridotte e c’è stato un vero e proprio scontro fisico. In totale una ventina di giovani che si sono tirati calci, pugni, cinghiate e colpi di ogni genere con tutto ciò che trovavano. Non hanno infatti esitato a divellere i paletti che delimitano i percorsi pedonali e a usarli come mazze. Due ne sono stati scardinati dall’asfalto in via dei Cappuccini, all’angolo con via Rosati, dove si è svolta una delle due fasi più cruente della rissa. Qui ieri mattina erano ancora visibili tracce di sangue e le ammaccature sulle auto parcheggiate. I ragazzi si sono poi spostati di qualche metro, a piazza Dante. Qui, davanti al liceo classico, si è svolta la seconda fase. Anche qui sono state trovate tracce di sangue e cocci di bottiglia rotti, usati come pugnali.

L’ARRIVO DELLA POLIZIA. Le urla e il fragore delle botte hanno svegliato il vicinato, che ha chiamato il 113. Sul posto sono state fatte confluire tutte le volanti di servizio, e in supporto sono arrivati anche i carabinieri del Radiomobile. Alla vista degli agenti i giovani sono fuggiti all’istante. Ma due sono stati arrestati. Il primo era a terra dolorante: si tratta di Matteo Di Francesco, 26 anni, che subito dopo l’arresto è stato portato in ospedale. Il secondo è Matteo Di Paolo, anche lui 26 anni. Il primo è legato ad ambienti di estrema destra, l’altro a quelli di estrema sinistra. Sono in corso ora le indagini per identificare gli altri partecipanti. Nella zona non ci sono telecamere di sicurezza, ma la Digos, fra testimonianze e i video di telecamere in altri punti strategici in cui i due gruppi sono passati, conta di risalire all’identità di buona parte dei partecipanti alla rissa.

iL RICOVERO. Poco dopo le 6 Di Francesco è stato portato al pronto soccorso, qui è stato visitato e ricoverato nel reparto di urologia dove dovrà rimanere per qualche giorno per la cura del grave trauma riportato . Di Francesco, che è stato ricoverato in una camera singola, è rimasto piantonato fino alle 10 di ieri , quando il sostituto procuratore di turno ha concesso i domiciliari a entrambi gli arrestati - condannati nel luglio scorso per le precedenti risse, Di Francesco a due anni e Di Paolo a un anno e sei mesi, pena sospesa per tutti e due - in attesa dell’udienza di convalida che dovrebbe tenersi oggi.

iL PRECEDENTE. La rissa di ieri era nell’aria. Già sabato c’era stato uno scontro, questa volta in piazza Martiri, fra le due opposte fazioni. Era poco prima di mezzanotte quando “rossi” e “neri” si sono scontrati con calci, pugni e cinghiate. Anche in questo caso l’arrivo di polizia e carabinieri ha messo fine alla rissa e tutti i giovani, meno di una decina, sono scappati.

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