alle superiori

Atri, gli insegnanti per protesta bloccano le gite e i colloqui

ATRI. I professori degli istituti superiori di Atri proclamano lo stato di agitazione e bloccano per protesta tutte le attività aggiuntive. Nel corso di una seduta straordinaria del collegio docenti,...

ATRI. I professori degli istituti superiori di Atri proclamano lo stato di agitazione e bloccano per protesta tutte le attività aggiuntive. Nel corso di una seduta straordinaria del collegio docenti, gli insegnanti dell'istituto atriano, che comprende corsi liceali, tecnici e professionali, hanno deciso di sospendere tutte le attività che i docenti garantiscono al di fuori delle loro 18 ore settimanali di lezione frontale nelle classi.

Lo stop per protesta riguarda le attività non previste come obbligatorie dal contratto nazionale di lavoro degli insegnanti, ed in particolare i viaggi d'istruzione, le uscite didattiche, i progetti, le funzioni strumentali, il coordinamento di classi e dipartimenti e tutte le attività extracurricolari. Il collegio docenti ha anche deciso di rinviare l'incontro scuola-famiglia, cioè il ricevimento generale dei genitori nel primo quadrimestre. Come in tutte le scuole d'Italia, i professori delle scuole superiori di Atri, il cui bacino d'utenza tocca una vasta area del Teramano e del Pescarese, protestano per «le attuali politiche governative che pregiudicano sempre più l’offerta formativa italiana». In definitiva «pur nella consapevolezza di creare difficoltà all’interno dell’istituzione scolastica», si legge nel documento approvato in collegio docenti, «gli insegnanti ritengono però che sia giunto il momento di esprimere il loro totale dissenso circa le attuali politiche governative che pregiudicano sempre più l’offerta formativa italiana. L’orario di lavoro dei docenti è ben superiore alle 18 ore che costituiscono solo l’insegnamento frontale, mentre molte di più sono le ore dedicate ad altre fasi della funzione educativa. Inoltre tante altre attività si basano su buona volontà, sacrificio e spirito di adattamento dei docenti». Infine, nel documento approvato si ricorda che «la media europea di lezione frontale degli insegnanti è 16,3 ore settimanali».

Marco Mutoschi

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