Aumentano i nuclei familiari nei dodici centri della Val Vibrata 

I dati elaborati dall’Unione dei Comuni: a segnare la crescita maggiore sono le località della costa Ma il contesto generale vede ancora un calo della natalità e un numero sempre più alto di anziani 

VAL VIBRATA. L’andamento demografico in Val Vibrata continua a crescere, aumenta il numero dei nuclei familiari anche, ma la vallata continua a invecchiare. I dati elaboratori su scala triennale dall’ufficio sociale dell’Unione di Comuni, coordinato da Giuseppe Biancucci, dimostrano un costante aumento delle famiglie ma un calo della natalità e della popolazione giovane residente, mentre continua ad aumentare il numero dei cittadini over 65. Complessivamente nel 2019, rispetto al 2018, i nuclei familiari sono aumentati di 375 unità. A determinare l’aumento sono soprattutto i comuni costieri, seguiti solo da alcuni dell’interno della vallata come Nereto, Sant’Egidio alla Vibrata, Sant’Omero e Corropoli.
In calo, invece, la popolazione giovane. Nella fascia 0-14 anni, si segnala una diminuzione di 104 unità (complessivamente sono 10.577), nella fascia 15-29 anni, sono 12.015 (erano 12.019 nel 2018), nella fascia 30-64 anni sono 40.125 (erano 40.270 nel 2018). Negli over 65, invece, il dato è in aumento. Sono 17.756 gli anziani in vallata (erano 17.470 nel 2018 e 17.311 nel 2017). Dunque, seguendo la tendenza nazionale, anche qulla della Val Vibrata è una popolazione che invecchia per il calo delle nascite, ma sono anche tanti i giovani del posto emigrati all’estero o fuori regione per lavoro o per seguire la famiglia. Questa è la linea di tendenza tracciata dall’Unione di Comuni Val Vibrata. In tutti e dodici i comuni del comprensorio si registra un aumento di ultrasessantenni. L’unico territorio che registra un aumento contenuto della popolazione anziana (ma registra anche un costante calo demografico e delle nascite) è Torano Nuovo. Gli over 65 sono 429, erano 425 nel 2018. Non è stato ancora elaborato il dato occupazionale del territorio, fermo al 2016, ma la tendenza anche in questo caso non segna una ripresa economica. A far emergere il disagio economico saranno, nei prossimi mesi, il numero dei cittadini percettori del reddito di cittadinanza e l’emergenza sanitaria che vedrà gli uffici sociali provvedere ai bisogni alimentari, come stabilito dal decreto governativo. Le aziende chiuse, come gli esercizi commerciali, quelli del settore della ristorazione e, per finire, il comparto turistico che in vallata ha garantito migliaia di posti ai lavoratori stagionali, molti dei quali giovani studenti, daranno un colpo di scure alle già scarse opportunità lavorative. Basti pensare che – come stanno segnalando diversi albergatori – alcuni clienti che avevano prenotato le proprie vacanze in vallata, stanno chiedendo indietro le caparre e solo qualcuno ha acconsentito a tramutare il denaro già versato in voucher da spendere non appena sarà finita l’emergenza.
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