Bancarotta, condannato Cantoresi

Tre anni all’imprenditore accusato di aver distratto un milione dalla Euro con alcune sponsorizzazioni all’ex Pescara calcio

TERAMO. E' una condanna pesante, anche se inferiore a quella chiesta dall'accusa, quella che ieri sera ha messo la parole fine, almeno in primo grado, alla vicenda giudiziaria che vedeva imputato per bancarotta fraudolenta patrimoniale l'imprenditore Luca Cantoresi, accusato di aver distratto oltre un milione di euro dalla Euro Srl di Mosciano, azienda distributrice di cellulari e della quale all'epoca era amministratore unico, attraverso delle sponsorizzazioni al Pescara calcio. Fatti che risalirebbero ad una decina di anni fa e per i quali ieri pomeriggio i giudici del Tribunale di Teramo (presidente Flavio Conciatori, a latere Franco Tetto ed Enrico Pompei) hanno condannato Cantoresi a tre anni e all'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. Ma non solo. Perché per Cantoresi sono scattate anche altre pene accessorie, con l'imprenditore inabilitato per dieci anni dall'esercizio di impresa commerciale e impossibilitato per la stessa durata a ricoprire uffici direttivi presso qualsiasi impresa.

La vicenda che ha portato alla condanna di Cantoresi risalirebbe ai primi anni duemila, con le Fiamme Gialle che avrebbero puntato i riflettori sulle quelle sponsorizzazioni nell'ambito di un'altra inchiesta. Sponsorizzazioni che, secondo l'accusa sarebbero servite solamente a svuotare le casse della società, successivamente fallita. Almeno per la procura di Teramo, con il pm Davide Rosati che ieri pomeriggio, al termine della requisitoria, aveva chiesto per l'imputato la condanna a 4 anni. La condanna di Cantoresi arriva a pochi mesi di distanza dalla conclusione di un altro processo a carico del'imprenditore teramano. Processo che lo vedeva imputato insieme a Dante Paterna (l'imprenditore ed ex presidente del Pescara calcio recentemente scomparso ) per evasione fiscale, violazioni sull'Iva e truffa ai danni dello Stato per un'attività di compravendita di telefoni cellulari e per il quale i due imprenditori erano stati assolti a maggio con la formula perché il fatto non sussiste. Eppure in qualche modo è stata proprio l'inchiesta relativa a quell'attività di compravendita di cellulari a portare alla condanna di ieri di Cantoresi. Perché è indagando su quella vicenda che i militari arrivarono a quelle sponsorizzazioni, sponsorizzazioni che secondo la difesa di Cantoresi, rappresentata dall'avvocato Gennaro Lettieri, erano assolutamente legittime. Secondo il legale del'uomo, che ha già annunciato ricorso in appello, quando la Euro srl finanziò l’allora Pescara calcio le condizioni della società erano assolutamente fiorenti, tanto che l'azienda fallì solo alcuni anni dopo. In altre parole, per la difesa, non vi sarebbe stato alcun reato. La battaglia ora si sposta in appello.

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