Caso Veco, commercianti e uffici: autunno di proteste a Martinsicuro

Salgono a tre le grandi questioni aperte che causano le polemiche: all’ultimatum per la fonderia si aggiungono il lungomare ancora a senso unico e lo spostamento dei servizi municipali

MARTISICURO. Autunno caldo per l’amministrazione truentina. Sono tre, in questo momento, i problemi che animano diversi settori della cittadina. Uno è la protesta dei commercianti del lungomare che continuano ad inveire contro il senso unico, specialmente adesso che la stagione è terminata e i parcheggi a pagamento cessati. Poi c’è lo spostamento di alcuni uffici comunali in piazza che ha causato la protesta delle minoranze e la situazione della fonderia Veco.

COMMERCIANTI. «bagliare è umano. Perseverare è diabolico»: continua la battaglia dei commercianti del lungomare contro il senso unico. «Possiamo capire, ma non lo accettiamo, il senso unico in estate ma non riusciamo minimamente a comprendere perché i sensi unici del lungomare devono restare anche in inverno, anche adesso che la sosta a pagamento è terminata», osservano. I commercianti che hanno l’attività sul lungomare continuano la loro crociata contro il senso unico messo in essere ad inizio della stagione estiva. «Dispiace», attaccano, «che un’amministrazione che in campagna elettorale si era detta disposta ad avere un costante colloquio con le realtà della cittadina adesso è come una scatola chiusa: decide da sola,senza mai un confronto con gli addetti ai lavori per verificare l’efficacia della decisione. Forse, non si rendono conto delle difficoltà degli esercizi commerciali dettate dalla viabilità inesistente sul lungomare. I sensi unici hanno disastrato la viabilità sul lungomare che non esiste più, veicolando tutto su via Roma. Ci sono ristoranti che sono disastrati e che non stanno più aperti a pranzo». I commercianti si dicono pronti ad altre azioni di protesta.

SPOSTAMENTO UFFICI. «La scelta di spostare alcuni servizi comunali per ravvivare il centro storico della città è ancora una volta una scelta zoppa, che ha il sapore dell’ennesima vetrina per chi amministra»: dopo le critiche di Progetto Comune e Martinrosa anche Cambiamo Insieme critica la scelta amministrativa. «Tra i servizi scelti si sarebbe potuto protendere per i servizi sociali che sono gli uffici tra i più frequentati dalla cittadinanza, che hanno bisogno di luce, di spazi adeguati e che ancora sono al secondo piano dello stabile di via Aldo Moro, generando giornalieri disagi per anziani, mamme con i passeggini e soprattutto per i disabili che vorrebbero accedervi. Noi parliamo», osserva il gruppo di minoranza, «da sempre di una piazza che deve essere vista in un contesto più ampio di centro città, di cuore pulsante per lo sviluppo di una comunità, che abbia un piano colore, che abbia una illuminazione consona, che sia sicura, che abbia una sua fruibilità ed il tutto non si può risolvere spostandoci due uffici».

VECO. Sulla questione della fonderia Veco i sindacati non sono d’accordo con la posizione del sindaco Paolo Camaioni. «Quello che contestiamo agli amministratori è la gestione del tavolo aperto due anni fa», spiega il segretario provinciale della Fiom Cgil Giampiero Dozzi, «non credo sia corretto che dell’ordinanza siamo venuti a saperlo dalla proprietà della Veco visto che c’è un tavolo aperto per discutere delle problematiche dell’azienda. Sarebbe stato più opportuno riunire il tavolo ed avvertire di quanto successo e di quanto si stava per fare. Altra nota negativa è quella dell’inesistenza politica sulla situazione creatasi». Una questione, quella della Veco che continua a far discutere: se ne parlerà giovedì in consiglio comunale vista la mozione urgente presentata dal gruppo di Cambiamo Insieme. Una questione che, nelle dovute proporzioni, sembra quella dell’Ilva di Taranto dove si sta cercando una soluzione tra questione lavoro e questione ambientale in un momento di grandi e diffuse difficoltà dell’economia.

Sandro Di Stanislao

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