Il fotografo teramano Tullio D'Ambrosio

TERAMO

Dona un giubbotto per gli sfollati e riceve ringraziamenti da Kiev

Fotografo teramano rintracciato sul web dal ragazzo ucraino a cui è stato consegnato l’indumento: in una tasca aveva lasciato l'abbonamento dell’autobus

TERAMO. Un abbonamento dell’autobus trovato da un ragazzo ucraino nella tasca di un giubbotto che gli è stato consegnato nel centro di distribuzione aiuti di Kiev dai volontari dell’associazione Kerjgma di Isola del Gran Sasso; e un messaggio su messenger, il giorno dopo, per ringraziare il donatore dell’indumento: che è un teramano, il fotografo Tullio D’Ambrosio.

È piena di speranza la storia che parte dall’Ucraina e che è approdata nella nostra città, dimostrando come la solidarietà e la gratitudine non conoscano limiti. Maksim non si aspettava di trovare nella tasca di quel giubbotto caldo, di cui tanto aveva bisogno, quel tesserino con nome e cognome italiano e una fototessera e non ha esitato a cercare il benefattore sui social network scrivendogli, grazie all’ausilio di un traduttore, un accorato ringraziamento per averlo salvato dal freddo.

Una sorpresa tanto inaspettata quanto gradita per Tullio, che una quindicina di giorni prima aveva consegnato con la moglie Lorena una raccolta di abiti e coperte calde al magazzino di Kerjgma alla Gammarana.

«Tra le tante cose c’era anche quel giubbotto nuovo, ma che non indossavo da tempo», racconta, «e quell’abbonamento pensavo di averlo smarrito. Invece ho ricevuto quel messaggio che mi ha fatto davvero emozionare. Il ragazzo è stato gentile ed educato: ho apprezzato la sua riconoscenza ed è stata la dimostrazione di come i nostri piccoli gesti possano dare un contributo importante a quella povera gente che sta soffrendo».

Tullio, che è anche un associato Emergency, è solito fare opere di solidarietà. «Se realizzo che quel giubbotto sia arrivato in territorio ucraino e in piena guerra mi emoziono ancora di più, pensando a quanto sia stato utile a quel ragazzo e alla grande opera che sta svolgendo Kerjgma con i suoi volontari». La conversazione tra Maksim e Tullio è stata breve, ma piena di significato. Il ragazzo non può uscire dal proprio Paese, ma il sogno di Tullio è quello di incontrarlo di persona. «Ho promesso a me stesso che un giorno lo abbraccerò», conclude commosso, «vorrà dire che è riuscito a salvarsi e che l'incubo della guerra è finito».