Donna uccisa a Bellante, il vicino aveva già minacciato di spararle

I legali dei familiari della dominicana rivelano un procedimento per minacce a carico del 73enne di Bellante che con un colpo di fucile ha ucciso Felicia Mateo, l'inquilina dominicana con la quale erano frequenti le liti. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, il pm Davide Rosati gli ha contestato l'omicidio volontario premeditato aggravato dai futili motivi.
TERAMO. Mario Ciabattoni, il 73enne che ha ucciso la vicina di casa con un colpo di fucile a Bellante, aveva già minacciato di spararle in passato. E' quanto dichiarano i legali dei familiari della vittima, Rosa Franca Lucanto Borzino (per le figlie) ed Gisella Di Pietro (per il coniuge). Gli avvocati hanno divulgato un messaggio perché “non ritengono accettabile che l'omicida possa assumere il ruolo di vittima, quasi giustificato per il gesto compiuto, sulla base della dichiarata esasperazione per i comportamenti che addebita alla vicina di casa”.
"L'immagine che in questi giorni è affiorata di Felicia Mateo”, si legge, “di persona che quasi si è cercata e meritata la morte violenta, non corrisponde alla realtà, come potrà compiutamente emergere in sede giudiziaria, l'unica adibita a legittimare tali giudizi. Così come potrà essere accertata l'entità dell'apporto che lo stesso Mario Ciabattoni ha fornito nel corso del tempo all'inasprimento dei rapporti tra le parti che, e non può essere negato, erano assai difficili".
Intanto, è durato circa un’ora e mezza l’interrogatorio di garanzia di Ciabattoni. Il pm Davide Rosati gli ha contestato l'omicidio volontario premeditato aggravato dai futili motivi. L'uomo ha pianto, ha chiesto perdono e si è detto pentito per ciò che ha fatto. Ha anche precisato che con le figlie della donna non ha mai avuto problemi.
Poi ha dato la sua versione dei fatti. Poco prima di sparare, l'uomo avrebbe sentito l'arrivo dell'Alfa 164 a bordo della quale c'era la 49enne dominicana e si sarebbe affacciato dalla cucina. Lei lo avrebbe insultato e lui, accecato dalla rabbia, avrebbe imbracciato il fucile sparando dalla finestra del bagno. Saranno le figlie, probabilmente, a confermare, non appena saranno ascoltate, che nessun alterco avrebbe anticipato il delitto. Il legale dell'uomo, l'avvocato Cataldo Mariano, ha chiesto i domiciliari per il suo assistito in quanto non ci sarebbero i motivi cautelari.
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