E’ morto l’uomo precipitato dalla cascata a Crognaleto

18 Agosto 2012

L'incidente alle Cento fonti: troppo gravi le lesioni alla testa, muore l’imprenditore di 47 anni che il giorno di Ferragosto si è lanciato nel torrente per salvare il figlio scivolato sulle rocce

TERAMO. Non ce l’ha fatta. Donato Camaione è stato dichiarato clinicamente morto ieri, al termine dell’accertamento di morte eseguito dalla commissione medica della Asl. L’uomo, piccolo imprenditore edile di 47 anni che viveva a Villa Panichieri di Nepezzano, era ricoverato da Ferragosto in rianimazione. Che le sue condizioni fossero particolarmente gravi era apparso evidente fin dall’inizio, ai soccorritori che si sono calati dall’elicottero del 118 a Fosso dell’Acero, a Cesacastina.

Camaione era andato a fare un’escursione con la famiglia e un gruppo di amici alle Cento fonti. Si tratta di una delle località più interessanti dal punto di vista naturalistico dei Monti della Laga. Caratteristica per le piccole cascate e per i lastroni di pietra arenaria su cui scorre l’acqua del torrente. L’insidia sono proprio queste rocce, su cui è facile scivolare, per poi essere portati verso valle e verso il “salto” più alto, una cascata di una decina di metri. E a Ferragosto, alle 11, è accaduto proprio questo: il padre si è buttato per salvare il figlio che stava scivolando ed è scivolato lui stesso, facendo un volo dalla cascata. Nella caduta ha battuto violentemente il capo, mentre il bambino per fortuna è rimasto praticamente illeso. Sono subito scattati i soccorsi: in breve dall’eliambulanza sono scesi a terra due tecnici del soccorso e un medico che hanno cercato di rianimare l’uomo, l’hanno issato a bordo e l’hanno portato all’ospedale di Teramo. Qui è stato ricoverato in rianimazione e già il 15 pomeriggio è stato operato dai neurochirurghi per la rimozione di un ematoma sottodurale al cervello.

Ma non è bastato per salvargli la vita: la gravità delle lesioni al cervello, in cui c’erano parecchi focolai contusivi, oltre alle fratture sul resto del corpo, hanno reso il quadro clinico molto preoccupante. Infine ieri alle 8,30 è iniziato l’accertamento di morte, che si è concluso alle 14,30: una commissione medica composta dal rianimatore Emilio Rosa, dal medico legale Pino Sciarra e dal neurologo Giuseppe Galliè ha accertato che ormai non c’erano segni vitali. La salma ieri alle 19, dopo una ricognizione eseguita di prassi dall’anatomopatologo, è stata riconsegnata ai famigliari. I funerali si svolgeranno oggi alle 16,30 nella chiesetta di Nepezzano. A piangerlo la moglie Adriana, dipendente della Pap, i figli Donatella di 14 anni e Yarno di 8, la madre Antonietta, le sorelle Anna, Daniela e Romina e i tanti parenti. La salma sarà tumulata al cimitero di Poggio Cono, da dove proviene la famiglia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA