Edifici più alti sul lungomare: ricorso ai giudici contro la variante

24 Settembre 2023

Il comitato Sos Urbanistica si rivolge al Tar (tribunale amministrativo) dopo l’approvazione in Consiglio: «Se questo non basterà ci opporremo con altri mezzi, è troppo grave quello che hanno fatto»

ROSETO. Il ricorso al Tar (tribunale amministrativo regionale) contro la variante alle norme tecniche d’attuazione del Prg approvata in consiglio comunale e che consente l’aumento delle altezze degli edifici sul lungomare, già annunciato dai consiglieri di opposizione, sarà presentato dal comitato Sos Urbanistica, nato per contrastare la variante. «Se non basterà il ricorso al Tar», si legge nella nota del comitato, «continueremo a opporci con ogni strumento legale e in ogni sede amministrativa, politica, e giudiziaria. È troppo grave ciò che hanno fatto».
Secondo il comitato l’amministrazione Nugnes avrebbe avuto troppa fretta nell’approvazione della variante. «Questa amministrazione, con una fretta che non ha giustificazione, almeno per quanto riguarda gli interessi del cittadino e della collettività», continua la nota, «ha deciso unilateralmente che questa variante entri in vigore al più presto e con tutti i suoi possibili nefasti effetti. Da lungomare si trasformerà in lungomuro».
Secondo l’amministrazione comunale, invece, non ci sarà nessun cambiamento radicale sul lungomare con questa variante, ma i consiglieri di opposizione e i membri del comitato Sos Urbanistica, tra cui Mario Mazzoni e Fabio Celommi, non sono convinti di questa tesi e ricordano i pareri contrari. «L’amministrazione è andata avanti sulla propria strada», prosegue la nota, «nonostante che la variante non sia conforme e compatibile con il documento programmatico del nuovo piano regolatore generale, nonostante che la Soprintendenza, la Regione Abruzzo e l'Arta Abruzzo abbiano dichiarato essere necessaria la Valutazione ambientale strategica, e questa non è stata fatta».
Infine il comitato Sos Urbanistica accenna anche a possibili incompatibilità di sindaco e alcuni consiglieri con la votazione della variante. «Risulta documentato, visure catastali alla mano», conclude la nota, «che il sindaco era in condizione di incompatibilità nell’approvare la delibera di variante e che, per farlo, ha sottoscritto anche una cosiddetta “tavola della trasparenza” incompleta. Permangono inoltre dei dubbi sull’incompatibilità di alcuni consiglieri di maggioranza».
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