Giulianova, 85enne prigioniero in casa da anni per due scalini mai eliminati

La moglie di Diego Iaconi, un ex sarto costretto sulla carrozzina: «Telefono continuamente all’Ater, ma invano». L’Ente ha promesso un intervento che non arriva, la consigliera Persia si impegna: «Torno alla carica»
GIULIANOVA. L’ultima volta era uscito di casa un mese fa per partecipare a una festa di famiglia, ma ciò era stato possibile grazie alla presenza dei figli. Erano stati loro a sollevare la carrozzina sulla quale è costretto e a fargli superare quei due scalini che gli impediscono da anni di uscire da uno degli edifici Ater di via Brodolini. Lui è Diego Iaconi, 85enne ex sarto, oggi costretto a muoversi in carrozzina per un problema alle gambe. Con lui vive la moglie Anna Serafini, 79 anni, che dichiara: «Ci sono due scalini da superare prima di uscire dal portone e io non ce la faccio a sollevare la carrozzina. Quando ci sono i miei figli, che però vivono fuori, questo è possibile, e qualche volta mi ha aiutato qualche vicino. Io», dice con tono accorato la moglie, «mi sono quasi rassegnata».
Anche gli inviati della “Vita in diretta” si erano occupati del caso, ma inutilmente, e a favore di Iaconi si era mosso anche il comitato di quartiere con un manifesto nel quale si invitavano gli organismi preposti a “liberare” (è questo il termine usato) Diego. L’appello era “Diego libero” e subito dopo veniva posto l’interrogativo “Ater dove sei?”. Sono ormai più di due anni che Iaconi non esce di casa. O meglio, è uscito un’altra volta prima della festa, quando era stato necessario ricoverarlo in ospedale per una brutta caduta. «Un giorno sono caduta anch’io», dice la moglie, deputata ad assisterlo giorno e notte, «ed è stata un’esperienza terribile, io in ospedale e lui che non è potuto ovviamente restare in casa da solo e lo abbiamo portato da nostra figlia. Oggi non esco più nemmeno io per assisterlo perché spesso è a letto».
Anna Serafini ricorda: «Erano venuti due operai a dirci che avrebbero abbattuto i due scalini mentre lavoravano alla sistemazione dei balconi. Sono trascorsi mesi e non si è fatto nulla. Provo a chiamare l’Ater quasi tutti i giorni ma mi passano da un ufficio all’altro e si comprende chiaramente che non c’è la volontà di risolvere un problema peraltro credo molto facile». L’Ater con la vecchia gestione presieduta da Maria Ceci aveva promesso un intervento, che tra l’altro sarebbe costato molto poco. Francesca Persia, che fa parte del nuovo consiglio dell’ente, aveva fatto predisporre un progettino con uno scivolo in ferro, ma non se n’è fatto nulla. Però ieri ci ha dichiarato: «Tornerò alla carica».
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