Giulianova

Giulianova: perquisita l’abitazione dell’indagato per la morte di Fabiana. L’uomo ora è in Albania

4 Aprile 2025

I genitori: «Lavoro instancabile dei carabinieri per dare giustizia a nostra figlia». Presto la comparazione delle tracce di Dna

TERAMO. È nelle parole di papà Franco e mamma Giulia il senso più vero di un’indagine penale: «Un lavoro instancabile dei carabinieri per dare giustizia a nostra figlia». Perché nel giorno in cui perquisizioni e acquisizioni a carico del 50enne albanese indagato per spaccio di droga, soppressione di cadavere e morte come conseguenza di altro reato alimentano il contenuto di un fascicolo giudiziario già corposo, diventa sempre più chiaro il prima e il dopo della morte di Fabiana Piccioni, la 46enne di Giulianova trovata carbonizzata il 9 gennaio dopo un malore causato da un mix di stupefacenti. E per fare chiarezza in un contesto sicuramente non facile come quello che gravita nel mondo della tossicodipendenza c’è voluto il lavoro certosino di investigatori che, a partire dal comandante provinciale del reparto operativo tenente colonnello Carmelo Grasso, hanno messo insieme fiuto e tecnologie. Il fiuto da investigatori che in tre mesi hanno sentito e risentito centinaia di persone, incrociando circostanze e testimonianze; le tecnologie come la videosorveglianza e i tabulati telefonici che sicuramente aiutano ma da sole non bastano.

Ai riscontri di testimonianze, telecamere e telefonini, ben presto potrebbe aggiungersi quello del Dna dopo la comparazione tra quello dell’indagato e quello di tracce isolate sul corpo della donna. Con un sospetto di fondo che per ora resta tale: l’uomo potrebbe aver dato fuoco a Fabiana bruciandola fino alle parti intime proprio nel tentativo (inutile) di cancellare eventuali tracce. Ieri mattina i carabinieri di Teramo e Giulianova hanno fatto scattare perquisizioni nelle abitazioni e in alcuni locali in uso all’uomo e ad alcuni suoi familiari tra Giulianova e Colleranesco. Sono stati sequestrati computer e altri supporti informatici su cui saranno eseguiti accertamenti così come annunciato in una conferenza stampa dal comandante provinciale dei carabinieri colonnello Pasquale Saccone alla presenza del procuratore Ettore Picardi.

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