Gli amici: «Era esperto e sapeva cosa fare»

26 Settembre 2024

Il cordoglio di due amministrazioni comunali e la protesta della Flai Cgil: «Manca la sicurezza»

MARTINSICURO. Due comunità in lutto: Martinsicuro dove la vittima Tommaso Fioravanti abitava nel quartiere Tronto e San Benedetto del Tronto dove era nato e aveva frequentato l’istituto professionale Ipsia. Il primo ad esprimere cordoglio è il sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni che dice: «Martinsicuro piange l’ennesimo marittimo morto mentre era al lavoro per il bene della famiglia e dell’intera comunità». A ricordare il marittimo c’è l’ex sindaco Paolo Camaioni che da giovane con Fioravanti aveva fatto il cameriere in una gelateria: «La scomparsa di una persona buona e retta, un coetaneo dal sorriso affabile caduto nel suo dovere di pescatore provetto». Ieri sera a Martinsicuro si è tenuto il consiglio comunale e per espressa richiesta del presidente del consiglio Umberto Tassoni, subito condivisa da tutti i gruppi, la seduta si è aperta con un minuto di raccoglimento per ricordare Fioravanti. «Era un marittimo esperto che da anni navigava con le barche da pesca», lo ricorda un amico, « pochi giorni fa ci siamo visti e abbiamo parlato. Non riesco a credere che non ci sia più». Così dichiara il sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo: « Le comunità di San Benedetto del Tronto e di Martinsicuro si ritrovano, ancora una volta, a dover condividere un dolore enorme. Tommaso Fioravanti, originario della nostra città ma residente da tempo con la sua famiglia a Martinsicuro, è la nuova vittima che il mare ha preteso allungando così tragicamente il già lungo elenco dei nostri caduti in mare. Le autorità competenti faranno il loro lavoro, cercheranno di accertare che cosa è accaduto, le ragioni della disgrazia, le eventuali responsabilità. Per tutti noi questo è il momento del raccoglimento, della vicinanza ad una famiglia colpita da una tragedia così grande, all’armatore e a tutti i suoi compagni di lavoro».
Sull’incidente interviene Antonio Pucillo, capo dipartimento pesca Flai Cgil nazionale: « Un’altra tragedia inaccettabile: il settore è privo del testo unico sulla sicurezza ormai da troppi anni. Tutte le nostre sollecitazioni sono cadute nel vuoto. Così come è rimasta inascoltata la nostra richiesta di riconoscere questo mestiere tra quelli usuranti, anche per agevolare l’uscita dal lavoro prima di quanto non prevedano oggi le norme».