Giulianova

Ha ammazzato Amir, 18 anni all’amico

4 Dicembre 2025

È la pena inflitta al ventenne elettricista giuliese Di Stanislao. Condanne a 7 e 4 anni ad altri due coinvolti nella rissa

GIULIANOVA. C’è una sentenza di condanna a 18 anni di carcere a scrivere il primo epilogo giudiziario per l’omicidio del 24enne Amir Benkharbouch, il ragazzo di Giulianova ucciso con un fendente. È la pena che, al termine di un rito abbreviato, la giudice del tribunale di Ascoli Simona D’Ottavi ha inflitto a Federico Di Stanislao, il ventenne elettricista di Giulianova, che nel corso di dichiarazioni spontanee rese nell’immediatezza dei fatti ha ammesso di aver colpito per sbaglio l’amico con cui aveva trascorso la serata al termine di una violenta rissa con un gruppo di ragazzi ascolani scoppiata in una discoteca e poi degenerata sul lungomare della cittadina marchigiana.

Per Di Stanislao la giudice ha accolto il toto la richiesta fatta dal procuratore Umberto Monti, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto una condanna a 20 anni per Denis Raul Rotaru, 23enne residente a Giulianova, che quella sera era in compagnia della vittima e di Di Stanislao e che è accusato del tentato omicidio di uno degli ascolani, 4 anni per Francesco Sorge, 31 anni, residente a San Benedetto, accusato di rissa e lesioni e assoluzione per Helmi Nessibi, 30 anni, residente a Grottammare, anche lui accusato di rissa e lesioni.

La giudice ha condannato Rotaru a 7 anni e 10 mesi, Sorge a 4 anni e ha assolto Nessibi. Di Stanislao è stato difeso dagli avvocati Alessandro Angelozzi e Luigi Gialluca; Rotaru dall’avvocato Francesco Gozzi; Sorge dall’avvocato Maurizio Cacaci. La mamma di Amir si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Guglielmo Marconi. Per la parte civile la giudice ha disposto il risarcimento in sede civile e una provvisionale di 50mila euro. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra novanta giorni.

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