Ha debiti per 270mila euro Salvato dalla legge anti-suicidi 

Odontotecnico non riusciva a pagare i mutui per casa e studio, la sua attività stava per andare all’asta  Con le norme per aiutare i cittadini in difficoltà estingue il debito con meno della metà della somma 

TERAMO. È sostanzialmente rimasto vittima della crisi, che ha causato un drastico calo di clienti del suo studio professionale.
E’ quanto accaduto a G.I., odontotecnico della provincia di Teramo che non è riuscito a pagare i mutui di cui si era fatto carico, tanto che ha subìto il pignoramento del suo studio, che il 24 ottobre sarebbe dovuto andare all’asta.
Ma grazie alla cosiddetta “legge antisuicidi” è riuscito a rientrare in possesso dello studio, il suo principale mezzo di sostentamento, e contemporaneamente a liberarsi dei debiti.
La procedura di liquidazione derivante dalla legge 3 del 2012 ha infatti sospeso l'asta della procedura esecutiva immobiliare e G.I. è rientrato nel possesso dell'immobile, che era stato oggetto di ordine di liberazione da parte del giudice dell'esecuzione del tribunale di Teramo. Contemporaneamente l’odontotecnico ha estinto i suoi debiti, che ammontavano a 270mila euro, tornando “pulito” nel sistema informativo creditizio, mediante messa a disposizione in favore dei creditori dei suoi beni, che hanno un valore di immediato realizzo di 124mila euro circa.
In sostanza l’odontotecnico ha venduto la casa a prezzo di mercato e con il ricavato, grazie alla legge antisuicidi, si è liberato dal debito. Si trattava di mutui contratti intorno al 2009 per la ristrutturazione della casa, per l’acquisto dello studio e per altre spese, fra cui l’acquisto di un’auto. Mutui contratti in buona fede e che G.I. ha tentato di onorare, non riuscendovi, appunto per il calo di clienti.
All'operazione ha partecipato, oltre l’avvocato di G.I., Berardo Di Ferdinando, che peraltro è delegato provinciale Adusbef, oltre ai commercialisti Gianni D'Alessandro, in qualità di assistente tecnico del debitore, e Manuela Di Marcello, in qualità di Occ (Organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento) nominato dal giudice delegato del tribunale di Teramo, Giovanni Cirillo. Quest'ultimo, con decreto del 22 ottobre, emesso cioè a soli due giorni dalla data dell'asta, ha accolto il ricorso per applicare la legge 3, aprendo la procedura di liquidazione.
«Il debitore è stato ritenuto meritevole dell’applicazione della legge 3 del 2012», spiega Di Ferdinando, «perché ha contratto i debiti senza propria colpa e per cause non imputabili al lui stesso. La differenza di valore fra i debiti e i beni deve indurre a un'ulteriore riflessione. Oggi con il calo del mercato immobiliare un debitore spesso non riesce a pagare il proprio debito con la banca neanche vendendo la casa, perché un immobile sul mercato vale meno del valore stimato dalla banca all'epoca della stipula di un mutuo ipotecario per l'acquisto dello stesso. Quindi, l'unico strumento a disposizione del debitore è la procedura della legge 3/2012 che peraltro permette al debitore di rientrare nella disponibilità del bene oggetto di pignoramento». Con la vendita all’asta dell’immobile, vista l’esiguità del ricavato, peraltro, G.I. non si sarebbe mai liberato totalmente del debito.
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