Il piromane ci riprova in contrada Casalena

Fiamme subito domate. Disposte analisi sugli inneschi trovati a Leognano
TERAMO. Il piromane torna a colpire, ma come a Leognano di Montorio il giorno precedente le fiamme vengono subito domate. E' successo ieri pomeriggio a Casalena. Intorno alle 18.30 alla centrale dei vigili del fuoco sono arrivate le chiamate di numerosi cittadini che segnalavano la presenza di fumo proprio nella contrada periferica teramana. L'intervento immediato dei pompieri ha scongiurato che le fiamme appiccate ad alcune sterpaglie si estendessero. Nella zona non sono stati trovati inneschi.
E, mentre ogni giorno la Forestale riceve le telefonate di numerosi cittadini che segnalano situazioni ritenute sospette, nelle prossime ore saranno fatte analizzare le palline spugnose trovate a Leognano. Un materiale combustibile, probabilmente pellet, utilizzato per alimentare le caldaie. A Leognano il fuoco è stato spento prima che distruggesse le palline in questione. Che, evidentemente, a certe temperature si polverizzano senza lasciare traccia. Questo spiegherebbe perché altrove l'innesco non è stato mai trovato.
Intanto continuano le indagini della Forestale, che ha già rimesso un primo rapporto in procura, per dare un volto all'uomo che in meno di un mese ha appiccato 18 roghi. Secondo gli investigatori il piromane potrebbe muoversi su un fuoristrada. L'ipotesi nasce da una considerazione fatta proprio da chi sta indagando: solo con un mezzo adatto è possibile raggiungere quei luoghi impervi da cui sono partite le fiamme. Secondo gli investigatori, inoltre, è probabile che l'uomo abbia un complice. (d.p.)
E, mentre ogni giorno la Forestale riceve le telefonate di numerosi cittadini che segnalano situazioni ritenute sospette, nelle prossime ore saranno fatte analizzare le palline spugnose trovate a Leognano. Un materiale combustibile, probabilmente pellet, utilizzato per alimentare le caldaie. A Leognano il fuoco è stato spento prima che distruggesse le palline in questione. Che, evidentemente, a certe temperature si polverizzano senza lasciare traccia. Questo spiegherebbe perché altrove l'innesco non è stato mai trovato.
Intanto continuano le indagini della Forestale, che ha già rimesso un primo rapporto in procura, per dare un volto all'uomo che in meno di un mese ha appiccato 18 roghi. Secondo gli investigatori il piromane potrebbe muoversi su un fuoristrada. L'ipotesi nasce da una considerazione fatta proprio da chi sta indagando: solo con un mezzo adatto è possibile raggiungere quei luoghi impervi da cui sono partite le fiamme. Secondo gli investigatori, inoltre, è probabile che l'uomo abbia un complice. (d.p.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA