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In roulotte i senegalesi senza casa

Accordo tra enti dopo la protesta degli sgomberati davanti al municipio

MARTINSICURO. La rivolta dei disperati "sfrattati" dalle loro case si placa nel tardo pomeriggio di ieri, dopo una notte e una mattinata di silenziosa e civile protesta davanti al municipio di Martinsicuro. Dopo il blitz di venerdì negli alloggi della palazzina di via Vivaldi 1 a Martinsicuro, nella zona Tronto, un primo segnale di distensione arriva a metà giornata.

OSPITI DEL CAMPING. Gli stranieri regolari rimasti senza alloggio, dopo una notte passata fuori, sono stati sistemati in campeggio. Prima di andare via i senegalesi hanno ripulito tutta la zona davanti al municipio in cui hanno trascorso la notte. La soluzione transitoria trovata da prefettura, questura e Comune di Martinsicuro (dietro anche sollecitazione del console onorario del Senegal Tullio Galluzzi) è stata quella di ospitare in cinque roulotte al camping Duca Amedeo le famiglie senegalesi rimaste senza dimora. Domani le autorità dovranno provvedere a risolvere la situazione mentre, sempre per domani, è attesa la convalida del giudice sui quattro sequestri penali fatti dalla questura.

IL RICORSO. Odette Frattarelli, è l'avvocato che rappresenta alcune delle famiglie africane rimaste senza alloggio.

L'avvocato ritiene che entrambi i provvedimenti - quello di sgombero firmato dal sindaco Abramo Di Salvatore su parere igienico-sanitario della Asl e di sequestro penale fatto dagli agenti della questura di Teramo, siano impugnabili. L'ordinanza sindacale, in particolare, per difetto di notifica visto che lo sgombero non è stato notificato ad alcuno. L'avvocato Frattarelli ha anche preannunciato che impugnerà l'eventuale convalida del sequestro penale da parte del giudice.

IL BILANCIO. Intanto la questura, nel corso di una conferenza stampa, ha fornito i numeri della massiccia operazione di polizia e guardia di finanza contro l'immigrazione clandestina scattato venerdì in via Vivaldi 1 nella palazzina di 22 appartamenti occupati dai nordafricani. Alla conferenza stampa hanno partecipato il capo di gabinetto della questura Mimmo De Carolis, il dirigente della squadra mobile Gennaro Capasso, l'ispettore Ennio Falconi e il maggiore Giuseppe Micelli, comadante della compagnia di Giulianova della guardia di finanza. Sette gli appartamenti sequestrati: 4 dalla polizia e tre con un'ordinanza del sindaco per motivi di igiene. In sei degli alloggi sono stati rinvenuti capi di abbigliamento, cinture, occhiali e scarpe con marchi contraffatti di famose firme della moda italiana e straniera. Alcuni appartamenti dell'immobile sono risultati vuoti, altri abitati da famiglie regolari che sono state lasciate nelle case, mentre nella maggior parte di quelli sottoposti a controllo è stata riscontrata la presenza di persone superiore alla capienza consentita, la trasformazione di terrazzi in luogo per la cottura di cibo, ed in un caso formiche e scarafaggi. Quattro stranieri sono stati arrestati per violazione della normativa sul diritto d'autore. Uno di questi stranieri è finito in carcere per inottemperanza al decreto di espulsione. Sequestrati 4.866 capi di vestiario. Denunciate 20 persone.

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