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La Regione “scippa” il direttore sanitario alla Asl di Teramo

Muraglia nominato capo del dipartimento regionale appena prima di prendere servizio a Teramo

TERAMO. Bello scherzo, complimenti. No, un momento. Sembra uno scherzo, ma non lo è. È tutto vero: il direttore sanitario della Asl di Teramo Angelo Muraglia, nominato un paio di settimane fa e presentato ai teramani dal direttore generale Roberto Fagnano lo scorso 22 dicembre nella sala convegni dell’ospedale Mazzini, l’altro ieri è stato nominato dalla Regione direttore del dipartimento della sanità e del welfare. Sicuri che sia lo stesso Muraglia? Sì, è lui. Ovviamente non può fare entrambe le cose, ovviamente deve lasciare Teramo ancor prima di avervi cominciato a lavorare (sarebbe entrato in servizio domani, 1° gennaio). Bel problema per l’Asl teramana, costretta a cercare un sostituto e a trovarlo in tempi brevi. Perché altrimenti rischia il caos.

Lo “scippo” a Teramo è maturato nel giro di poche ore dopo che la Regione si è vista costretta a rimpiazzare entro la fine dell’anno il manager scelto dall’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci per dirigere il dipartimento sanità e welfare, il giovane Giovanni Farinella (ex advisor di Kpmg poi nominato dall’ex governatore Chiodi a capo del servizio finanziario della Regione: un uomo, dunque, capace di ammaliare sia centrodestra che centrosinistra). Secondo voci di corridoio, Farinella avrebbe richiesto alla Regione delle condizioni giudicate da D’Alfonso e soci impossibili, a livello di personale e di organizzazione, per firmare il contratto. La Regione, che aveva scommesso forte su Farinella, ha dovuto accantonarlo e si è trovata costretta a trovare subito un altro nome perché aveva una serie di urgenze e scadenze al 31 dicembre: delibere da firmare per le quali era necessario che ci fosse un dirigente. A quanto pare è stato inevitabile pensare a Muraglia, che già lavorava alla direzione regionale delle politiche della salute. E Teramo è stata sacrificata sull’altare di superiori necessità.

Fagnano non l’ha presa bene, e ci mancherebbe visto che la squadra di lavoro faticosamente messa insieme negli ultimi mesi gli è stata subito scompaginata, ma cerca di non darlo a vedere e si limita a dichiarare: «Muraglia era un’ottima scelta e lo dimostra la sua nomina da parte della Regione. Gli auguriamo buon lavoro. La ricerca del nuovo direttore sanitario? È già in atto». Ecco, appunto: la ricerca. Non si annuncia facile, visto che Fagnano vuole uno con esperienza manageriale e conoscenza della programmazione sanitaria regionale. Muraglia, dal suo punto di vista, era il massimo perché la programmazione sanitaria regionale ha contribuito a scriverla negli ultimi anni. Ci sono altri Muraglia in Abruzzo? Difficile. Ce ne sono fuori dall’Abruzzo? Può darsi, ma va tenuto presente che per un manager assumere un incarico del genere nella nostra regione non è affatto appetibile soprattutto per la retribuzione. Per certi ruoli la Regione Abruzzo, nel 2008, ha stabilito stipendi bassi, quantomeno più bassi rispetto a gran parte del resto d’Italia. In sostanza: manager della sanità da fuori non ne vengono, salvo rare eccezioni.

La ricerca del post Muraglia sarà dunque difficile, ma Fagnano è costretto ad accelerarla per vari motivi. Serve un direttore sanitario per immettere in ruolo i sei nuovi primari presentati il 22 dicembre e ci sono concorsi in atto (vedi radiologia) per i quali bisogna nominare i vincitori. Insomma, nella sanità teramana rischia di bloccarsi tutto. Auguri.

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