Lotto zero, l’apertura si allontana

Il nuovo appalto dei lavori non c’è e il fiume erode un tratto di strada già finito.

TERAMO. Lotto zero come la tela di Penelope. Dopo un anno di fermo dei lavori ora i tratti quasi completati della tangenziale sud si stanno sbriciolando. Nel tratto sotto Porta Romana le recenti piogge hanno eroso la strada mai aperta.
E gli annunci del Comune, che ancora ritiene che la superstrada possa essere aperta a giugno prossimo, sembrano sempre meno verosimili.

Di questo, d’altronde, sono convinti i sindacati del settore edilizia, che la storia del Lotto zero la conoscono a menadito. «Penso che a questo punto ci voglia un commissario straordinario che porti a termine l’opera. I lavori sono fermi da più di un anno», commenta Giancarlo De Sanctis, segretario della Filca Cisl, «e non è mai stato aperto un tavolo di concertazione. Tutti i sindacati l’avevano chiesto al sindaco e la Filca anche alla Provincia, ma inutilmente. Tutti se ne lavano le mani. Il sindaco dice che a giugno aprirà il Lotto zero. A me sembra proprio impossibile. Al massimo poteva riferirsi allo svincolo della Gammarana, che è cosa ben diversa, ma ora peraltro il Tar ha bloccato l’esproprio».

I lavori sono fermi perchè l’Anas ha rescisso il contratto con la Cogel, peraltro proprio una settimana prima che l’azienda cedesse tutti i cantieri a un’altra impresa edile. I tempi per il nuovo appalto e l’ultimazione dei lavori saranno lunghi: dai due ai tre anni fra l’indizione della gara e l’inaugurazione dell’opera.

«Un’ipotesi alternativa era che l’Anas», osserva Silvio Amicucci, segretario della Fillea Cgil, «facesse assegnazioni per piccoli lotti a ditte locali per ultimare il tratto fino a Porta Romana, ormai quasi ultimato. Anche se purtroppo alcuni pezzi di strada, dopo le recenti piogge, sono stati erosi. Invece per il tratto da lì alla Cona, per cui c’era anche da fare un ponte per superare gli scavi archeologici l’intenzione era rifare la gara d’appalto con tempi più lunghi. Per attuare una soluzione del genere c’è un ostacolo: l’inesistenza dell’urgenza per giustificare l’affidamento diretto. Noi abbiamo inutilmente sollecitato un tavolo per cercare delle soluzioni.

Ad esempio secondo me si sarebbe potuto trovare il carattere dell’urgenza nella chiusura di ponte San Francesco. La sua chiusura per lavori che si dovranno comunque fare aggraverà la situazione già caotica del traffico, paralizzando la città. Da qui l’urgenza di creare una viabilità alternativa e quindi il Lotto zero».

Tutti i sindacati denunciano di essere inascoltati. E tutti ritengono che non ci sia un «impegno costante e serio» per far ultimare la tangenziale. «Sono convinto che la responsabilità di questi ritardi», accusa Giovanni Signorile, segretario della Feneal Uil, «sia del Comune che ha escluso il sindacato da qualsiasi discussione sull’argomento, indicandolo più volte come unico responsabile della catastrofe del Lotto zero. Semmai è il contrario, ricordiamoci degli annunci di Chiodi finiti nel nulla. Invece riunendo tutti intorno a un tavolo si potrebbe andare dall’Anas e risolvere il problema una volta per tutte».