Marruganti: sarà un bel Teramo

Il ds: «Salvezza e bel gioco per consolidarci dopo un'estate tremenda»

La Banca Tercas Teramo è (quasi) fatta. Manca appena un tassello per definire il roster che, per la nona stagione di fila, rappresenterà l'Abruzzo nella serie A di pallacanestro maschile. Si apre un nuovo ciclo con il raduno di mercoledì prossimo coinciso con il cambio della proprietà avvenuto nel mese scorso.

Il trait d'union è impersonificato da Lorenzo Marruganti, il direttore sportivo senese che per la settima stagione consecutiva sta allestendo la squadra da mettere a disposizione del coach. E' lui che parla di passato, presente e futuro dopo un'estate in cui la società ha rischiato di perdere la serie A.

Marruganti, ha mai pensato che l'avventura del Teramo basket potesse finire?
«Sinceramente, a giugno ho temuto il peggio. Eravamo in una situazione difficile: trattative frenetiche, fino all'ultimo è stata dura. Non sono di Teramo, ma dopo sei anni qui mi sono sentito molto partecipe alle vicissitudini societarie. Le ho vissute con sofferenza. Ma come tanti, tutti quelli che lavorano in società e i tifosi. Dopo lo scampato pericolo, dico che il nostro gruppo di lavoro si è fortificato».

E lei è di nuovo in sella.
«Di questo devo ringraziare la nuova proprietà. Che mi ha dimostrato una fiducia per nulla scontata nel mondo dello sport. La ringrazio di cuore e spero di ricambiare l'attestato con un buon lavoro».

Il pagamento della Wild card ha influito sul mercato?
«Un po' sì. La proprietà mi ha dato a disposizione un budget. E credo che potesse essere più consistente se non avesse dovuto pagare 500mila euro per restare in serie A».

Che cosa manca alla Banca Tercas?
«Solo un giocatore, il terzo lungo».

Inteso come valore o solo numericamente?
«Vogliamo fare una scelta ponderata. Desideriamo prendere un lungo di valore».

Il colpo più difficile di mercato?
«Il più complicato forse è stato Trey Johnson, il più difficile potrebbe essere il terzo lungo».

Nella passata stagione nessun giocatore di colore, nel prossimo ce ne saranno diversi. E' cambiato qualcosa?
«Mike Hall era di colore, anche se è andato subito via. No, non c'è nessun motivo particolare, solo casualità».

Tra gli allenatori, chi ha dato di più al Teramo?
«Io sono un emotivo e passionale. Ho avuto un rapporto intenso con tutti. Chi più e chi meno, tutti contribuito alla vita di questa società. L'intesa a 360º con Alessandro Ramagli, però, è assolutamente straordinaria».

Il cambio di società, finora, che cosa ha portato?
«E' troppo presto per dare un giudizio. Intanto, ha risolto alcuni problemi immediati, e non è poco. E ha portato un po' di entusiasmo dopo mesi di depressione».

Quanto vale questa Banca Tercas?
«Mi sembra una squadra equilibrata e anche ricca di talento. E' chiaro che, però, non giochiamo da soli. Dobbiamo confrontrarci con 15 squadre che oggi sono buone o buonissime. Il nostro valore dipende anche dalla forza degli avversari. Sarà il solito campionato difficile ed equilibrato».

L'obiettivo per la prossima stagione?
«Consolidarci dopo una stagione difficile e cercare di arrivare a una salvezza tranquilla facendo divertire la nostra gente. Dall'anno prossimo proveremo a fare qualcosa di meglio. Ma non dobbiamo mai dimenticarci chi siamo e da dove veniamo».

Il miglior colpo di mercato da quando è a Teramo?
«Mi viene in mente Carroll, il giocatore tecnicamente di livello più alto. Non a caso l'anno scorso è stato il miglior giocatore del campionato spagnolo ed è appena passato al Real. Con lui abbiamo raggiunto un terzo posto che fa storia».

C'è una scommessa nel roster di Ramagli?
«Forse, Milos Borisov. Ha fatto bene a livello internazionale, ma sono curioso di vederlo all'opera in Italia. Crediamo molto in lui. E poi una piccola scommessa sarà Bruno Cerella, perché noi vorremmo che dimostrasse definitivamente di essere un giocatore da serie A».

I movimenti di mercato sono stati tutti condivisi con l'allenatore?
«Quest'anno assolutamente sì. Di solito, è la società che sceglie di concerto con il coach. I giocatori devono essere compatibili con il tipo di gioco che ha in mente. La squadra è stata fatta con lui e con il contributo tecnico di Daniele Lucantoni».

Il rimpianto degli ultimi anni?
«Ioannis Bourousis dell'Olimpiakos che quest'anno è andato a Milano. Oggi viaggia su quotazioni impensabili per noi; nella stagione 2005-2006, però, eravano sul punto di portarlo a Teramo. E' un giocatore da quintetto ideale di Eurolega. Non è venuto per alcuni dettagli. E poi...».

E poi che cosa?
«Un rimpianto può essere quello di non aver fatto abbastanza per trattenere Carroll dopo quel terzo posto».

L'avvocato Antonetti che cosa ha lasciato in eredità?
«Se non c'era lui, probabilmente non ci sarebbe stato il Teramo basket, men che meno avrebbe fatto otto anni di fila in serie A raggiugendo livelli straordinari per una città come Teramo».

Quanto costerà la prossima stagione della Banca Tercas?
«Non faccio cifre, eventualmente spetta alla società».

Quanti abbonamenti si aspetta?
«Vedo entusiasmo, lo percepisco anche se non sono di Teramo. Spero siano tanti a sottoscrivere la tessera».

Sarà sempre una rincorsa al Montepaschi Siena?
«Secondo me, sì. Anche se, per la prima volta, Milano è competitiva. Fino all'anno scorso nessuno poteva competere con i campioni d'Italia. Adesso c'è una squadra che sulla carta può farlo».

Si sente di fare un pronostico sull'Italia agli Europei?
«Sarà un torneo equilibrato, ma sono sicuro, conoscendo il ct Pianigiani, che la Nazionale farà bene; sperare nella qualificazione olimpica (primi cinque posti, ndr), secondo me, non è un miraggio».

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