Medico a processo, in aula i testi d’accusa

28 Settembre 2024

Il professionista è accusato di essersi rifiutato di svolgere visite a domicilio mentre era di guardia

TERAMO. La Procura lo accusa di non essere andato a visitare dei pazienti a domicilio e di aver aggredito il familiare di una paziente: il processo è quello a carico del 59enne medico di guardia Lino De Sanctis imputato per rifiuto di atti d’ufficio (omissione) e lesioni. Il professionista è difeso dall’avvocato Antonino Orsatti. Nel procedimento non ci sono state costituzioni di parti civili: non si è costituita la Asl di Teramo, non si sono costituite le parti offese. Ieri davanti al collegio (presieduto dalla giudice Claudia Di Valerio, a latere i giudici Emanuele Ursini e Martina Pollera) sono stati sentiti tutti i testi della Pubblica accusa rappresentata dal pm Davide Rosati.
Tra questi il familiare di una donna anziana che ha denunciato il medico per lesioni. Secondo la sua testimonianza in un’occasione si sarebbe presentato alla guardia medica di Notaresco, dove all’epoca operava il professionista, dopo, ha detto in aula, aver provato più volte a telefonare in ambulatorio senza ottenere risposte. «Mi sono rivolto alla guardia medica perchè mia madre di 97 anni non stava bene». All’epoca dei fatti, in quell’occasione, ci sarebbe stata una discussione verbale e nel tentativo di tenere ferma la porta d’ingresso dell’ambulatorio l’uomo sarebbe stato spintonato all’indietro facendosi così male (per lui prognosi di sette giorni). In aula anche la testimonianza di una donna che ha raccontato di essersi presentata personalmente per chiedere la visita a domicilio per la madre anziana e allettata che aveva la febbre. «Mi disse», ha raccontato, «che prima avrei dovuto fare il tampone Covid a mamma. Cosa che ho fatto, ma anche con il tampone negativo mi disse che non sarebbe venuto a casa». A questo punto la donna ha raccontato di essersi rivolta ai carabinieri e di essersi presentata all’ambulatorio con i militari ottenendo poi la visita per la madre. Tra gli altri testi la mamma di un ragazzo, all’epoca dei fatti minorenne, che ha raccontato di aver dovuto rivolgersi ai carabinieri per ottenere che il medico visitasse il ragazzo che lamentava forti dolori a un orecchio. In questo caso visita in ambulatorio. Si torna in aula a dicembre.(d.p.)