Melania, l'amante di Parolisi diventa testimone Collabora con i pm e consegna le lettere segrete
La soldatessa-amante del caporalmaggiore accusato dell'omicidio della moglie, in otto ore di interrogatorio davanti ai pm, fa luce sulle telefonate fatte e ricevute dopo la scoperta del cadavere di Melania Rea e consegna le lettere segrete ricevuti dall'uomo che le aveva promesso di lasciare la donna per un futuro insieme
ASSERGI. Orecchini di perla e un giacchino grigio sulle spalle: alle 18.30 la donna lascia la caserma della Forestale di Assergi dove era entrata alle 10 nascosta in una macchina dei carabinieri. Per otto ore la soldatessa amante di Salvatore Parolisi, il caporal maggiore dell'esercito in carcere con l'accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea, risponde alle domande dei pm teramani Greta Aloisi e Davide Rosati. A loro consegna messaggi e lettere d'amore ricevuti dall'uomo che le aveva promesso di lasciare la moglie per un futuro insieme. La sua condizione non cambia: resta una persona informata sui fatti.
FOTO La fuga da cronisti e fotografi dopo l'interrogatorio
AUDIZIONE SEGRETA. L'audizione della soldatessa era attesa da giorni. Il posto, nelle intenzioni di inquirenti e investigatori, avrebbe dovuto restare segreto per evitare flash e telecamere. Niente procura, niente caserma dei carabinieri nel Teramano: per questo la scelta è caduta sulla sede della Forestale di Assergi. Ma già nel corso della mattinata il posto non era più segreto. La soldatessa, arrivata da Roma, è stata prelevata da una stazione dei carabinieri e poi portata nella caserma dell'Aquilano. La donna, che a maggio era già stata sentita per undici ore dagli investigatori ascolani prima che il caso passasse a Teramo per competenza territoriale, ha parlato del suo rapporto con Parolisi, dei dettagli degli incontri e dei periodi di frequentazione. La procura teramana resta convinta che il movente principale che avrebbe portato l'uomo ad uccidere la moglie sia quello passionale, motivato dall'esistenza di un rapporto sentimentale parallelo con la donna, un rapporto non più conciliabile con il matrimonio della coppia. La soldatessa ha raccontato che Salvatore le aveva promesso che stava per separarsi dalla moglie e che Melania ormai conosceva le sue intenzioni. Ad aprile avrebbe dovuto raggiungerla ad Amalfi per conoscere i suoi genitori e trascorrere insieme la Pasqua.
LE TELEFONATE. Nel corso delle otto ore di faccia a faccia i pm teramani hanno fatto domande soprattutto sulle telefonate fatte e ricevute dopo la scomparsa di Melania e la scoperta del suo cadavere. In particolare su quella fatta nella mattinata del 19 aprile, il giorno dopo la scomparsa, quando Salvatore Parolisi chiama la donna per raccontarle quello che è successo e per chiederle di cancellare tutti i loro messaggi su Facebook. Cosa che la donna fa. La soldatessa ha raccontato che nella telefonata del 19 aprile Parolisi le dice che la moglie è sparita e le racconta che lui ipotizza un allontanamento volontario perchè lui aveva chiesto la separazione. I due, poi, si sentono anche in altre occasioni. Telefonate che, secondo il gip teramano Giovanni Cirillo che ha firmato la seconda ordinanza d'arresto per Parolisi, il caporal maggiore fa solo per cercare di capire quello che gli investigatori hanno chiesto alla sua amante. E poi ci sono le telefonate di Melania. La soldatessa ha raccontato che per ben due volte Melania l'ha chiamata dopo aver scoperto la relazione extraconiugale del marito. In una occasione le disse che le avrebbe spaccato la faccia se non si fosse fatta da parte.
I MESSAGGI SEGRETI. Agli inquirenti e agli investigatori la donna ha consegnato messaggi e lettere d'amore ricevute da Parolisi, molto probabilmente anche quelle che l'uomo le ha inviato da quando è in carcere. Ancora una volta, così come aveva fatto il 5 maggio, la donna ha ripetuto che, secondo lei, il caporal maggiore non può aver ucciso la moglie. «Le voleva bene», ha detto, «era la madre di sua figlia, non le avrebbe mai fatto del male solo perchè non era più innamorato di lei». La soldatessa, poi, ha detto di non essere mai stata nel bosco delle Casermette. Ha sostenuto di aver fatto delle esercitazioni al poligono di Ripe durante il suo corso di addestramento nella caserma Clementi di Ascoli, dove ha conosciuto Parolisi che era l'istruttore delle reclute donna. «Sono stata al poligono», ha ripetuto, «ma al bosco delle Casermette non sono mai andata».
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