Morte davanti al night: negato il patteggiamento

24 Settembre 2024

Dopo il gup anche la Corte d’assise respinge la richiesta dei legali di Mercurio A novembre comincia l’audizione dei testi, sono 10 per l’accusa e 15 per la difesa

TERAMO. Si è aperto ieri davanti alla Corte d’assise di Teramo presieduta dalla giudice Claudia Di Valerio il processo a Pietro Mercurio, l’imprenditore napoletano 66enne che, secondo l’accusa, il 19 aprile del 2022 a Silvi spinse in strada Marco Monti, 51enne imprenditore di Città Sant’Angelo, il quale venne travolto mortalmente da un’auto sulla statale 16 davanti al night club Zeus. Secondo la Procura quella notte la vittima finì in mezzo alla strada perché venne spintonata da Mercurio, all’epoca dei fatti gestore del night, al termine di una violenta lite scoppiata a causa di una donna contesa, una ballerina del locale (che Monti frequentava come cliente). Mercurio è accusato di omicidio preterintenzionale, ma anche di sfruttamento della prostituzione e minacce: due capi d’accusa venuti fuori durante le indagini sulla morte di Monti grazie alle testimonianze di ballerine del night. Ragazze che Mercurio avrebbe intimidito, minacciando di fare loro del male se non avessero avallato la sua versione dei fatti riguardo alla tragica fine del 51enne.
NO AL PATTEGGIAMENTO
Ieri nell’udienza di apertura del processo la difesa dell’imprenditore, rappresentata dall’avvocato Alfredo Scaccia, ha chiesto il rinvio dell’udienza per riproporre l’istanza di patteggiamento che, in sede di udienza preliminare, era stata respinta dal giudice Roberto Veneziano. Quell’istanza di patteggiamento, concordata tra difesa e Procura, prevedeva una pena di quattro anni e otto mesi per Pietro Mercurio e di un anno e otto mesi per il fratello Alfonso, all’epoca dei fatti cogestore del locale di Silvi e accusato, oltre che di sfruttamento della prostituzione, anche di induzione a non rendere dichiarazioni all’autorità giudiziaria. La Corte d’assise ha rigettato la richiesta e ha fissato la prossima udienza al 4 novembre, non prima di aver ammesso le liste dei testi: saranno 10 per l’accusa e 15 per la difesa. Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari di Marco Monti, rappresentati dall’avvocato Enzo Di Lodovico. Il pubblico ministero titolare del fascicolo, e ieri presente in aula, è Laura Colica.
GLI ALTRI PROCESSI
Intanto è già iniziato davanti ad altri giudici il processo agli altri cinque indagati nell’ambito della stessa inchiesta. Si tratta di Antonio Alcantarini, l’uomo alla guida della vettura che investì Monti e che è accusato di omicidio stradale, e di Cristian Constantinescu, Massimo Rastelli, Franco Fabrizio e Carmen Miruna Munteanu, all’epoca tutti dipendenti del locale, camerieri e cassiera, accusati di sfruttamento della prostituzione. E nel frattempo c’è stata la condanna con il rito abbreviato di un collaboratore di Mercurio, Jan Janosik, accusato di favoreggiamento e per questo condannato a un anno e quattro mesi. Janosik avrebbe distrutto l’hard disk che conteneva le immagini della videosorveglianza del locale relative ai fatti di quella notte.(red.te)
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