Ospedale Teramo, medico abusivo al posto del primario di Neurologia

Blitz nell’ambulatorio di elettromiografia, dove al posto del primario Uncini viene sorpresa al lavoro una dottoressa totalmente sconosciuta alla Asl

TERAMO. I carabinieri tornano in ospedale a poco più di un mese dal blitz nel reparto di fisiopatologia della riproduzione, adesso è la volta di neurologia. Lunedì pomeriggio i carabinieri del reparto operativo della compagnia di Teramo hanno bussato alla porta dell’ambulatorio di elettromiografia. E hanno trovato, oltre al tecnico dipendente della Asl, una dottoressa che non aveva alcun titolo per eseguire l’esame in questione.

Dalla tabella degli orari risultava che in servizio ci doveva essere il primario, Antonino Uncini. Ma quest’ultimo non era in reparto. In sua vece c’era la dottoressa, che è una sua collaboratrice all’università di Chieti, dove Uncini è docente ordinario di neurologia, anche se adesso è in aspettativa.

A parte la collaborazione in una struttura che non ha nulla a che fare con la Asl di Teramo, la dottoressa pare non avesse alcun titolo per esercitare la professione medica all’interno dell’ospedale di Teramo. Non solo non ha un contratto con la Asl, ma non ha nemmeno l’autorizzazione dell’azienda a frequentare il reparto, nè tantomeno l’assicurazione per esercitare l’attività.

I carabinieri hanno anche sequestrato 63 cartelle cliniche. Si tratta delle elettromiografie eseguite ogni lunedì pomeriggio dall’arrivo del professor Uncini all’ospedale di Teramo. I carabinieri hanno acquisito i fogli dei turni del personale, in cui risulta che Uncini ogni lunedì pomeriggio era di servizio. E anche lunedì 19, ma in effetti in reparto i carabinieri non l’hanno trovato. Ora i carabinieri stanno verificando, dalle testimonianze di dipendenti della Asl e di pazienti, chi in realtà lavorasse i lunedì pomeriggio in quell’ambulatorio. E pare che da settembre la dottoressa-fantasma fosse presente quasi sempre ed eseguisse le elettromiografie. Però i referti delle cartelle sequestrate pare siano firmati da Uncini.

Il docente universitario è stato nominato primario dal direttore generale Giustino Varrassi ai primi di giugno, dopo l’espletamento di un concorso. Prova di cui la Cgil aveva chiesto l’annullamento per irregolarità nella formazione della commissione d’esame. Uncini ha poi preso servizio a settembre al Mazzini, lasciando l’ospedale Santissima Annunziata di Chieti.

Nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Davide Rosati, si ipotizza l’abuso di ufficio e la truffa. Al di là dei reati in senso stretto, la presenza al Mazzini di un medico- fantasma, cioè totalmente sconosciuto alla Asl, suscita sconcerto. Tantopiù che l’elettromiografia è un esame invasivo, in quanto è previsto l’utilizzo di un ago per esaminare i muscoli. Al di là delle capacità professionali della dottoressa-fantasma, un qualsiasi incidente avrebbe avuto conseguenze devastanti per lei e per la Asl.

E proprio dell’azienda sanitaria ora si attende la reazione: del blitz ovviamente sono stati informati i vertici, dal manager Giustino Varrassi alla direttrice di presidio Gabriella Palmeri, che adesso hanno cinque giorni per decidere se avviare o meno dei procedimenti disciplinari.

E’ questa la sesta inchiesta aperta sulla Asl teramana dalla procura. In quattro è indagato anche il manager Varrassi: quella sulla promozione del urologo Corrado Robimarga, quella sul mancato procedimento disciplinare a 4 medici indagati per turbativa d’asta, quella sull’uso dell’auto blu e quella che ha portato al sequestro e poi dissequestro del laboratori di fecondazione assistita.

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