Percepiva la disoccupazione e lavorava in nero, scoperto dai carabinieri del Nil di Teramo

Controlli straordinari del NIL a Teramo: irregolarità su sicurezza e lavoro nero, sanzioni per quasi 19mila euro
TERAMO. Proseguono senza sosta i controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Teramo, impegnati – in collaborazione con l’Arma territoriale e in linea con le direttive dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro – in un’intensa attività di verifica volta a garantire la tutela dei lavoratori, il rispetto delle norme sulla sicurezza e il contrasto alle frodi ai danni dello Stato. Negli ultimi giorni sono state ispezionate numerose aziende operanti sul territorio provinciale, con particolare attenzione a quelle in cui si erano recentemente verificati infortuni sul lavoro. Tra i casi più rilevanti, uno riguarda un incidente avvenuto nel luglio scorso in una località balneare della provincia: una cittadina è stata investita da un velocipede mentre camminava lungo la strada. Le indagini hanno accertato che la donna si trovava costretta a camminare sulla carreggiata, in quanto entrambi i marciapiedi erano inaccessibili: uno ostruito da un cantiere edile privo di autorizzazione valida e senza percorso alternativo, l’altro impraticabile e senza segnalazioni. In un secondo episodio, una dipendente di un esercizio commerciale ha riportato lesioni mentre riordinava il magazzino. Dai controlli è emerso che le attrezzature utilizzate non erano conformi alle norme di sicurezza e non risultavano previste nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), configurando gravi violazioni da parte del datore di lavoro. L’azione dei Carabinieri del NIL ha portato anche alla scoperta di due casi di frode ai danni dello Stato. In un’azienda è stato trovato un lavoratore completamente “in nero” che, nonostante fosse percettore di indennità di disoccupazione, prestava regolarmente attività lavorativa. In un altro caso, un soggetto avrebbe prodotto dichiarazioni mendaci per continuare a percepire un’indennità di invalidità destinata alla figlia, risultata poi essere normodotata. Entrambe le situazioni sono state trasmesse all’Autorità Giudiziaria, configurando l’ipotesi di truffa ai danni dello Stato, e gli Enti competenti sono stati attivati per il recupero delle somme percepite indebitamente. L’azienda dove è stato scoperto il lavoratore in nero è stata immediatamente sospesa e sanzionata. In totale, a conclusione dei controlli, sono state elevate ammende per 12.825 euro e sanzioni amministrative per 6.100 euro, per un ammontare complessivo pari a 18.925 euro