Pescatore disperso, si cerca ancora in mare

Freddo sulla costa, su Gran Sasso e Maiella cade la prima neve.

GIULIANOVA. Riprendono questa mattina le ricerche di Maurizio Fagone, il marittimo di 33 anni di San Benedetto del Tronto disperso da lunedì dopo l’affondamento del peschereccio sambenedettese “Diana Madre”, calato a picco per il maltempo davanti al porto di Giulianova I suoi due compagni di equipaggio, il comandante Marco Marchegiani e il fratello Stefano, erano stati tratti in salvo quasi subito. Di Fagoni invece, che vive a San Benedetto con la madre e i fratelli, è stato ritrovato solo un giubbetto della tuta. Ieri le ricerche sono continuate fino a sera con due elicotteri (Polizia di Stato e Vigili del Fuoco con personale della Croce Rossa), una motovedetta della Guardia Costiera, sommozzatori dei Vigili del Fuoco ed altre unità di soccorso. Il tutto supportato da uomini e mezzi della Capitaneria di Porto di Pescara. Intanto l’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova ha aperto un’inchiesta interna sull’accaduto e ieri il comandante del natante è stato sentito dal tenente di vascello Giuseppe Barretta. «Una imbarcazione ci ha tagliato la strada», ha raccontato il comandante Marchegiani, «per non entrare in rotta di collisione, ho dovuto rallentare di colpo l’andatura e così siamo rimasti in balia delle onde e della forza del mare».

I momenti drammatici e concitati del naufragio della “Diana Madre” sono stati registrati su un telefonino dai cugini Floriano e Maurizio Matteucci, che hanno assistito alla tragedia da terra: otto sequenze della durata di pochi secondi. «Avevamo raggiunto il porto per controllare e sistemare gli ormeggi delle imbarcazioni», racconta Maurizio Matteucci, «quando abbiamo visto il Diana Madre in difficoltà. L’equipaggio stava cercando di rientrare mentre poco più lontano scorgevamo un’altra imbarcazione in appoggio. Abbiamo assistito all’urto sugli scogli e al ribaltamento della barca. In mare erano finiti in tre. Maurizio Fagone lo abbiamo visto pancia in sotto. Si scorgevano gli stivali gialli che indossava. Io, mio cugino Floriano e gli altri pescatori presenti ci siamo dati da fare per aiutare i soccorsi che nel frattempo erano giunti sul molo. Abbiamo lanciato una cima ed un salvagente al comandante della “Diana Madre” riuscendo a portarlo in salvo. Avevamo legato con una corda mio cugino che si è calato dagli scogli del molo per avvicinarsi il più possibile al comandante e strapparlo alla furia del mare. Era in acqua da almeno mezz’ora».

Ora le speranze di trovare ancora in vita il marinaio di San Benedetto del Tronto sono davvero ridotte. La corrente marina che spinge a sud, infatti, potrebbe aver trascinato il corpo lontano. La sovrastruttura del Diana Mare è invece spiaggiata e si dovrà provvedere al recupero dello scafo. Parole di dolore per l’accaduto sono state espresse dall’assessore regionale alla Pesca Mauro Febbo ieri in Sardegna per il tavolo nazionale degli assessori: «L’impegno costante per questo settore così prezioso per il nostro territorio, ma allo stesso tempo così pericoloso confermano oggi, quanto la massima attenzione non sia mai troppa. Tutta la mia solidarietà alla famiglia Fagone». Intanto, dopo la bufera di lunedì, ieri è stata una giornata di freddo per l’intera regione. Bufera di vento e neve a Campo Imperatore a circa 2.200 metri di altitudine sul Gran Sasso.

In nottata la temperatura è stata di -5 gradi; alle 12 era di -3. Una decina i centimetri di neve. La strada statale per raggiungere Campo Imperatore è aperta dopo l’intervento di mezzi spazzaneve e spargisale. Imbiancata anche la Majella, Sirente e Monti della Laga. Disagi a Lanciano e comprensorio. A Castelfrentano, in località Morge, un grosso pino si è abbattuto sul tetto di una casa. Nessuna conseguenza per i proprietari. Allagamenti dei sottopassi stradali a Fossacesia. Molto ingrossati i livelli dei fiumi Sangro e Feltrino che vengono monitorati per evitare esondazioni.